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Il ministro degli Esteri Antonio Tajani in visita in Egitto ha incontrato il Presidente egiziano Abdel Fattah al Sisi con cui ha parlato di sicurezza energetica, cooperazione economica e stabilità nel Mediterraneo, soprattutto in Libia, anche per contrastare l'immigrazione irregolare. «Ho chiesto e ricevuto rassicurazioni per forte collaborazione sui casi Regeni e Zaki», ha aggiunto il ministro.
A proposito di questo, Tajani ha confermato di aver affrontato le questioni, «molto sensibili in Italia», dei di Giulio Regeni a Patrick Zaki. «Ho chiesto ancora collaborazione da parte egiziana: sia il Presidente che il ministro degli Esteri mi hanno assicurato la volontà dell'Egitto di rimuovere gli ostacoli che possono creare problemi – ha spiegato – Anche questo tema è stato al centro dei nostri colloqui e non c'è stata nessuna reticenza da parte egiziana: anzi, il problema è stato sollevato dal Presidente, che ha detto che è intenzione dell'Egitto di risolvere il problema e togliere tutti gli ostacoli a una sempre più proficua collaborazione fra i nostri Paesi».
Poco prima Tajani si era recato nei principali luoghi sacri della comunità copta al Cairo. Prima ha visitato la cattedrale di San Marco nel quartiere di Abbassia, sede del primate della Chiesa ortodossa copta, e quindi si è recato nella adiacente chiesa dei Santi Pietro e Paolo, che nel dicembre 2016 fu devastata da un attentato rivendicato dallo Stato islamico: in quell’occasione un ordigno causò la morte di 29 fedeli e il ferimento di decine di persone.