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Giorgia Meloni con Elon Musk riceve il premio Global Citizen Awards a New York
Il possibile accordo tra il governo italiano e SpaceX, del tycoon Elon Musk, sta diventando un caso politico sia nei rapporti tra opposizione e maggioranza che nelle dinamiche interne al centrodestra. Oltre a innescare le critiche dei partiti di centrosinistra, che hanno espresso forti perplessità sul fatto che l'Italia possa mettere nelle mani di una società straniera guidata da una figura politicamente esposta a destra importanti asset di sicurezza, l'accordo sta fornendo al leader leghista Matteo Salvini l'opportunità di incalzare la premier Giorgia Meloni sul terreno della lealtà al blocco conservatore Usa.
Non è un segreto, infatti, che Salvini abbia “sofferto” la missione americana di Meloni e il suo faccia a faccia in Florida nella tenuta del presidente eletto Trump, avendo fin dall'inizio della campagna elettorale a stelle e strisce rivendicato il ruolo di principale sostenitore italiano di Trump e dei personaggi a lui più vicini, compreso Musk. Il canale privilegiato di comunicazione che si sta strutturando tra Roma e la prossima amministrazione di Washington, sta togliendo spazio di manovra politica a destra al vicepremier, che dopo l'assoluzione al processo Open Arms necessita di temi e narrazioni forti per recuperare il consenso perduto a beneficio di FdI in questi ultimi anni.
La necessità della presidente del Consiglio di smentire con una nota che l'accordo sull'accesso a Starlink sia già definito, ha così indotto Salvini ad approfittare rapidamente della situazione, accreditandosi come sponsor più convinto dell'operazione. Naturalmente Musk non si è fatto pregare, e ha prontamente raccolto la sponda salviniana sui social, dopo che Palazzo Chigi si era trovato nella necessità di frenare, proprio perché il patron di Tesla aveva dato sui social per praticamente concluso l'accordo.
Il segretario del Carroccio ha infatti affermato nel corso di una diretta su instagram che Musk «è un protagonista dell'innovazione a livello mondiale» e che «un eventuale accordo con lui per garantire connessione e modernità in tutta Italia non sarebbe un pericolo ma una opportunità». «Confido», aveva aggiunto, «che il governo acceleri in questa direzione, perché offrire servizi migliori ai cittadini è un dovere».
Nel giro di poche ore, è arrivata la replica soddisfatta del miliardario sudafricano, per il quale l'accordo con l'Italia «sarà fantastico e altri paesi in Europa chiederanno di adottarlo». Inoltre, il volo della premier in Florida e l’avanzamento della trattativa con SpaceX, secondo i bene informati, avrebbe suscitato una certa irritazione anche nel segretario di FI Antonio Tajani, che nella sua veste di capo della diplomazia potrebbe essersi sentito scavalcato.
La prudenza a cui Meloni e i suoi collaboratori più stretti sono pervenuti sulla questione, però, non ha impedito la levata di scudi dell'opposizione: ieri pomeriggio, oltre praticamente agli esponenti di tutte le forze di minoranza, è intervenuta direttamente la segretaria del Pd Elly Schlein: «La corsa della destra italiana al bacio della pantofola all’uomo più ricco del mondo”, ha dichiarato Schlein, «starebbe assumendo tratti ridicoli, se non fosse che in gioco ci sono la sicurezza nazionale, i soldi dei cittadini italiani e i loro dati sensibili. Sta gettando il governo nel caos, con il vicepresidente del consiglio che smentisce la stessa presidenza. È sempre più urgente che Meloni venga in Parlamento a riferire su questa vicenda paradossale», ha concluso la leader del Nazareno.