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Il presidente dei 5 Stelle Giuseppe Conte ospite a In Onda dopo l’assoluzione di Matteo Salvini — Roma, Italia - Sabato , 21 Dicembre 2024 (foto Cecilia Fabiano/LaPresse) The president of the 5 Star Movement Giuseppe Conte guest on In Onda after the acquittal of Matteo Salvini — Rome , Italy - Saturday December 21 , 2024 (photo Cecilia Fabiano / LaPresse)
Prima il presidio fuori dall’Europarlamento, poi, in Aula, il gesto, simbolico, di deporre una bandiera della pace cucita assieme a quella dell’Europa nel posto dove fino a poco prima era seduta la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen. E poi i cartelli, esposti dalla tribuna nel pieno della seduta, con scritte che andavano da “basta armi” a “no al riarmo”, fino a “più lavoro meno armi”.
Quello di oggi a Strasburgo da parte del M5S è stato un “blitz” in piena regola, organizzato di tutto punto dal leader Giuseppe Conte, presente in prima, assieme a deputati e senatori al Parlamento italiano e a quelli di stanza a Bruxelles. Un piano quantomeno ben orchestrato, con diversi europarlamentari di sinistra e non solo che si sono messi in fila a fine seduta per salutare Conte e condividerne la protesta.
Cominciata già di prima mattina con uno striscione srotolato fuori dall’Aula con scritto «Basta soldi alle armi». per esprimere «la netta contrarietà dei cittadini al piano RearmEu che prevede uno stanziamento fino a 30 miliardi per l’industria bellica da parte dell’Italia». Giuseppe Conte, come detto, era in prima fila. «Ci opporremo con tutte le nostre forze, in tutte le sedi - ha scritto sui social postando una foto del presidio - Oggi al Parlamento europeo di Strasburgo per dire basta a miliardi sulle armi mentre i cittadini aspettano mesi per un esame medico e affogano fra bollette e carovita».
Poi, dentro l’emiciclo, è toccato all’europarlamentare Danilo Della Valle perorare la causa pentastellata, con un intervento nel quale ha sottolineato che «la presidente von der Leyen verrà ricordata come quella che ha tradito i valori e la democrazia» e che «l’Europa senza pace è morta». Per questo, ha aggiunto, «lascio nei banchi della Commissione la bandiera europea cucita con quella della pace, per non dimenticarlo mai». Per poi consegnare nel banco vuoto occupato in precedenza da Ursula von der Leyen il doppio stendardo.
Nel mentre la delegazione europea del M5S assieme ad altri deputati e senatori del movimento in Italia ed eurodeputati del gruppo The Left, manifestava dalle tribune con i cartelli sopra citati. «Gli eurodeputati di sinistra del Parlamento europeo si sono schierati fermamente contro il programma di corsa agli armamenti di Ursula von der Leyen, sottolineando che l’Ue deve dare priorità alle persone rispetto alle lobby delle armi - ha scritto il gruppo The Left sui social - Dobbiamo lottare per la pace e la giustizia sociale, non alimentare l’industria delle armi a spese delle persone».
Al termine della protesta, in un punto stampa Conte ha specificato alcuni punti. «Questo non è il giorno delle polemiche, ma della chiarezza delle posizioni da prendere - ha detto l’ex presidente del Consiglio - Elly Schlein su questo punto è stata chiara per un chiaro no al riarmo: ne prendiamo atto». Per poi spiegare che «non vogliamo l’Europa delle armi, ma della pace: non possiamo permetterci un’economia di guerra» e che «l’architettura della sicurezza si costruisce attraverso negoziati di pace» mentre «oggi l’Europa continua a perseverare nella sua strategia fallimentare».
E chiarendo infine che non sarà, né lui né alcun rappresentante del M5S, in piazza sabato a favore dell’Ue. «Manifestare oggi vuol dire battersi contro il riarmo europeo: i cittadini non vogliono l’ambiguità di una piazza dove tanti porteranno le bandiere di guerra - ha aggiunto - Ho apprezzato le parole di Serra contro il riarmo, gli fa onore, ma oggi ho assistito a un dibattito qui a Strasburgo delle istituzioni europee, anche in presenza del presidente del Consiglio Ue, Antonio Costa, in cui la maggioranza degli interventi era per il riarmo».
La protesta è continuata anche in Italia, con i banchi vuoti in Parlamento e la deputata Chiara Appendino che ha portato in Aula una bandiera analoga a quella lasciata nel banco della presidente della Commissione. «Il Movimento 5 Stelle è a Strasburgo a ribadire il nostro no al folle piano di riarmo, alla furia bellicista e all’economia di guerra a cui Meloni e von der Leyen vogliono condannarci», ha scandito l’ex sindaca di Torino definendo Meloni e von der Leyen «le gemelle armate».