Il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha tenuto il suo tradizionale discorso di fine anno dalla Sala del Lucernaio del Quirinale, rivolgendosi agli italiani in un momento complesso e segnato da numerose sfide. Non si è trattato di semplici auguri rituali, ma di una vera e propria chiamata all’impegno collettivo, fondata su valori quali pace, rispetto e solidarietà.

Il discorso ha preso avvio dalla situazione internazionale, con un forte richiamo al dramma delle guerre in corso. «Le guerre in corso turbano tragicamente le coscienze», ha affermato Mattarella, menzionando eventi dolorosi come la morte di una bambina a Gaza, i bombardamenti russi in Ucraina e i sequestri di innocenti da parte di Hamas. «Mai come adesso la pace grida la sua urgenza», ha sottolineato, ribadendo che la pace non è sottomissione alla prepotenza, ma rispetto dei diritti e dello Stato di diritto.

Mattarella ha espresso solidarietà per la giornalista italiana Cecilia Sala, arrestata in Iran: «Le siamo vicini in attesa di rivederla al più presto in Italia». Pur senza menzionare direttamente il regime di Teheran, il Capo dello Stato ha voluto evidenziare l’importanza della libera informazione e il coraggio dei cronisti che documentano tragedie globali.

L’Italia tra prospettive e contraddizioni

Il Presidente ha quindi delineato una panoramica sullo stato del Paese, fatta di luci e ombre. Ha evidenziato i progressi nella scienza e nella ricerca, ma anche le criticità del sistema sanitario, con liste d’attesa troppo lunghe e difficoltà economiche che spingono molti a rinunciare alle cure. Sul lavoro, pur riconoscendo dati incoraggianti, ha denunciato il persistere di precarietà e salari bassi.

Mattarella ha anche posto l’accento sulle disuguaglianze territoriali tra Nord e Sud e sul fenomeno dei giovani che emigrano all’estero in cerca di opportunità. Ha ribadito l’urgenza di colmare queste distanze per garantire a tutti pari diritti e opportunità.

Giovani, rispetto e valori

Il Capo dello Stato ha dedicato un passaggio significativo ai giovani, sottolineando la necessità di contrastare fenomeni preoccupanti come bullismo, violenza e abuso di alcool e droghe. Ha esortato la società a fornire risposte concrete ai bisogni e alle aspirazioni delle nuove generazioni, definendole «la grande risorsa del Paese».

La parola chiave del discorso è stata “rispetto”, un valore da declinare in ogni ambito: dalla sicurezza sul lavoro alla dignità delle persone detenute, passando per il contrasto al sovraffollamento carcerario. «Abbiamo il dovere di osservare la Costituzione e garantire condizioni umane di detenzione», ha dichiarato Mattarella.

Un appello alla speranza

Mattarella ha invitato gli italiani a coltivare la speranza e a tradurla in azioni concrete. «La speranza siamo noi: il nostro impegno, la nostra libertà, le nostre scelte», ha affermato, richiamando il valore della partecipazione democratica e della responsabilità collettiva.

In vista delle celebrazioni per gli 80 anni della Liberazione, nel 2025, il Presidente ha ribadito l’importanza dei valori fondanti della Repubblica e della Costituzione, come la libertà, la giustizia e la dignità.

Meloni e il richiamo al Patriottismo

Il Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, ha avuto un colloquio telefonico con Mattarella, esprimendo apprezzamento per il discorso. Ha sottolineato l’importanza del richiamo al patriottismo come motore dell’azione pubblica e sentimento vivo che ispira chi opera per il bene comune.

In conclusione, Mattarella ha rivolto un messaggio di unità e responsabilità, invitando tutti gli italiani a impegnarsi per costruire un futuro migliore, fondato su valori condivisi e su una speranza attiva.