Elon Musk continua a essere al centro del dibattito politico e tecnologico internazionale, con dichiarazioni di ammirazione e sviluppi che lo vedono protagonista di incontri di alto livello e strategie globali.

Il generale Roberto Vannacci, recentemente eletto all'Europarlamento nelle file del gruppo dei Patrioti, ha espresso parole di grande stima per l’imprenditore sudafricano, paragonandolo a una delle menti più brillanti della storia. «Quell’uomo è un genio paragonabile a Leonardo da Vinci. Viene dal nulla e ha realizzato eccellenze in qualsiasi campo, dalla comunicazione con X alla tecnologia con Tesla, fino a SpaceX», ha dichiarato in un’intervista a La Stampa.

Vannacci ha poi commentato la possibile collaborazione tra Musk e il movimento politico a cui appartiene, sottolineando una convergenza di visioni con l’imprenditore miliardario: «I Patrioti sono sempre stati pro-Trump e hanno sempre espresso opinioni assolutamente equiparabili a quelle di Musk. Io non so se in futuro ci sarà un’organizzazione transazionale che in qualche modo coordini chiunque si riconosce nel 'Mega' (Make Europe Great Again, ndr). Però sinceramente me lo auguro, perché no?».

Musk e l’incontro con Netanyahu

Nel frattempo, Musk ha avuto un incontro a Washington con il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu e suo figlio Yair. Il figlio del premier ha espresso la sua soddisfazione per il faccia a faccia con il magnate della tecnologia: «Sono così grato di trascorrere del tempo con questi due geni», ha scritto su Instagram, allegando una foto con Musk e il padre.

L’incontro è avvenuto nello stesso giorno in cui Netanyahu è stato ospitato alla Casa Bianca, dove ha tenuto una conferenza stampa in cui ha elogiato l’ex presidente statunitense Donald Trump, definendolo «il più grande amico che Israele abbia mai avuto alla Casa Bianca».

Il legame tra Netanyahu e Musk si era già reso evidente nei mesi scorsi, quando il premier israeliano aveva difeso il miliardario dalle accuse di aver fatto un saluto nazista durante un evento legato all'insediamento di Trump alla Casa Bianca. «@elonmusk è stato falsamente diffamato», aveva scritto Netanyahu su X, aggiungendo: «Elon è un grande amico di Israele. Ha visitato Israele dopo il massacro del 7 ottobre, in cui i terroristi di Hamas hanno commesso la peggior atrocità contro il popolo ebraico dai tempi dell’Olocausto».

L’offensiva contro l’Usaid

Oltre agli incontri diplomatici, Musk è anche protagonista della battaglia politica condotta da Donald Trump contro l'Usaid, l’agenzia statunitense per la cooperazione e gli aiuti internazionali. Secondo quanto riportato da Politico, il miliardario sta attuando la promessa di una "scure" sulle agenzie federali, iniziando proprio dall’Usaid.

Domenica notte, 600 dipendenti dell'agenzia hanno ricevuto la notifica di sospensione dal servizio, una misura che si è estesa a ulteriori 1.400 lavoratori del quartier generale dell’agenzia. Questo provvedimento si inserisce in un’offensiva più ampia, che vede Musk e Trump uniti nella volontà di ridimensionare il ruolo delle istituzioni federali negli aiuti internazionali.