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Linciato della folla un borseggiatore al Quarticciolo. Sembrava una clip cinematografica sulla giustizia fai da te, quello andato in scena ieri nel primo pomeriggio in via Ugento al quartiere Prenestino, quando uno scippatore ha tentato di strappare una catenina d'oro ad una novantenne. Per più di due minuti ci sono stati momenti concitati e drammatici.
Con tanto di improperi, parolacce, bestemmie e incitazioni a colpirlo più duramente da parte di una residente affacciata alla finestra che riprendeva il pestaggio con un cellulare, preoccupandosi che non venisse danneggiata l'automobile del figlio che era parcheggiata; una ventina di persone, fra cui alcune donne, hanno scaraventato a terra il presunto malvivente e lo hanno preso a calci, pugni e colpi a suon di casco da motocicletta ed infine con una pentola. Il fatto, con il video diventato virale sui social, è avvenuto in una piazza di spaccio di droga, oggetto negli ultimi mesi di numerosi blitz della polizia e dei carabinieri per debellare il narcotraffico che, nel quartiere, viene gestito dalle famiglie Cori e De Vito ed appaltato alla criminalità straniera per quanto riguarda le cessioni delle dosi al minuto ai tossicodipendenti.
Il peggio è stato evitato con l'intervento di una pattuglia della compagnia Casilina, ed i carabinieri, dopo aver sottratto al linciaggio lo scippatore, lo hanno arrestato per rapina. L'arresto del giovane, un indiano di 26 anni, è stato convalidato questa mattina durante l'udienza che si è celebrata con il rito direttissimo. Il giudice monocratico del tribunale penale di piazzale Clodio ha disposto nei suoi confronti, come misura cautelare, il divieto di dimora a Roma. La Procura ha aperto un fascicolo, ancora contro ignoti, per identificare gli autori dell'aggressione, ripresi dal video postato in rete.
“No alla giustizia fai da te. Un conto è la legittima difesa in caso di aggressione violenta, di cui rimango un sostenitore, poiché se la mia vita o quella di mio figlio è a rischio ho il diritto di difendermi. Non possiamo avere un poliziotto in ogni camera. Altro conto, invece, prendere a calci e pugni un rapinatore in strada: questo non è da Paese civile” ha commentato Matteo Salvini, intervistato dal giornalista Rai, Giuseppe Malara, a Formello, nell'ambito dell'evento Itaca 20.23 - Viaggio tra le idee. “Diciamo che se invece di rapinare una novantenne fosse stato a lavorare in cantiere, probabilmente quel 26enne si sarebbe risparmiato qualche problema”, ha concluso il leader leghista.