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Elly Schlein
“Noi vogliamo che si chiariscano dinamiche e responsabilità di quello che è accaduto. Il comandante della capitaneria di porto di Crotone ha detto che quelle persone si potevano salvare. Perché non c'è stato l'intervento per evitare questa strage? C'erano molte persone e si avevano gli strumenti per sapere che quelle persone erano a rischio. Noi attendiamo le risultanze delle indagini, ma dal punto di vista delle responsabilità politiche, anche solo le dichiarazioni suggeriscono le sue dimissioni e la riflessione molto profonda di Giorgia Meloni”. Lo ha detto Elly Schlein, deputata e neosegretaria del Pd, durante l'audizione del ministro Piantedosi in commissione Affari Costituzionali.
“Sono rimasta molto colpita dalle sue parole di oggi. E non solo quelle di oggi: ricordiamo tutti che dopo la strage lei ha fatto dichiarazioni sul fatto che la disperazione non giustifica viaggi che mette a repentaglio la vita dei figli. Parole disumane, inaccettabili e non all'altezza del ruolo”, ha aggiunto. “Queste dichiarazioni hanno trasformato le vittime in colpevoli. Chi è lei per decidere cosa giustifica o meno la disperazione? Quale alternativa reale hanno le persone che fuggono in cerca di protezione, oltre a quella tra morire di torture e morire in mare? Perché non c'è stato l'intervento della Guardia Costiera?”, ha ribadito.
“Rimarco l'assenza grave della presidente del Consiglio Giorgia Meloni non solo su quanto avvenuto in questi giorni a Crotone, ma anche su quello che è avvenuto a Firenze. Credo che si debbano chiamare le cose per quello che sono. Quella è stata una aggressione di tipo squadrista che non può essere tollerata in alcun modo. Su questo stigmatizzo for tementesi anche le parole del ministro Valditara che ha teso a sottovalutare quello che è accaduto e invece se l'è presa con una preside che facendo il suo mestiere si è rivolta agli studenti per sollecitare maggior attenzione ed eliminare l'indifferenza che si muove attorno a questi episodi di violenza che non dovrebbe avere accettazione da parte di chi ricopre ruoli di governo”, ha proseguito la neo segretaria. Che poi ha assicurato: “Utilizzeremo ogni atto a nostra disposizione di sindacato ispettivo per fare piena luce sulle responsabilità non soltanto del ministero dell'Interno ma naturalmente anche del ministero che rappresenta il ministro Salvini, e il ministro Giorgetti”.
Da parte sua Piantedosi ha spiegato che il velivolo di Frontex che ha individuato l'imbarcazione poi affondata nel Crotonese facendo 67 vittime, di cui 15 “dopo le 22 del 25 febbraio a 40 miglia nautiche non aveva segnalato una situazione di pericolo o 'distress' a bordo, indicando la presenza di una persona sopra coperta, di altre sotto coperta e una buona galleggiabilità dell'imbarcazione. Poi le condizioni meteo sono peggiorate diventando particolarmente avverse”. Sono quattro gli scafisti - ha spiegato Piantedosi - a oggi individuati e in stato di fermo con l'accusa di aver condotto l'imbarcazione con a bordo oltre 120 persone dalla Turchia all'Italia.
Se ci sono state “debolezze” del ministero dell'Interno, ha aggiunto il titolare del Viminale, “mi assumerò e mi assumo sempre tutte le mie responsabilità”. “Morti e tragedie come queste ci sono state purtroppo anche degli anni scorsi - ha ricordato Piantedosi - ci sono stati eventi simili anche in anni a guida sicurissima, certissima ed esemplare... E' difficile ed anche imbarazzante fare confronti tra tragedie ma io in ogni caso non mi sogno di attribuirne la responsbailità a chi mi ha preceduto. “Sin da quando si è insediato questo governo - ha concluso Piantedosi – ci siamo impegnati a favorire gli ingressi regolari, abbiamo chiesto ai migranti di non consegnarsi ai trafficanti, stiamo lavorando per dare loro l'opportunità di arrivare attraverso canali regolari”.