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Mentre Meloni da Roma la attaccava e Salvini a pochi chilometri di distanza si augurava una sua permanenza alla guida del Pd «per i prossimi 30 anni», Elly Schlein partecipava a una manifestazione del Pd all’Arco della Pace, rispondendo alle accuse e attaccando a sua volta il governo.
«Sto leggendo delle cose, faccio fatica a capire che lingua sta parlando Giorgia Meloni, che film sta vedendo. Vede un altro Paese – ha detto Schlein –L’altro giorno mi ha attaccata dopo aver detto che la sinistra cancella l’identità: io ho risposto che lei non si rende conto che in un anno e mezzo che governa sta cancellando la libertà delle persone». Non solo. «Perché – ha spiegato – se hai un salario da fame, mentre lei blocca il salario minimo, e non riesci a pagarti l’affitto mentre lei cancella 330 milioni di fondo affitto, se non riesci a curarti perché tagliano la sanità pubblica, non hai piena libertà in questo Paese». Quindi, ha aggiunto Schlein, «noi continuiamo a inchiodare questo governo su una gigantesca questione sociale e salariale che Meloni continua a cercare di eludere con armi di distrazione di massa e che il Pd non è disposto ad accettare».
E anche lei fa riferimento alla piazza. «Noi siamo in questa piazza. È la piazza del Pd che è stata sempre “per” qualcosa, prima di essere “contro” qualcosa o qualcuno – ha aggiunto la leader dem – Questa è la piazza che vuole un’Europa basata sulla giustizia sociale, sul lavoro dignitoso, sull’innovazione delle imprese che possa guidare la trasformazione digitale ed ecologica: è una piazza che vuole un’Europa degli investimenti comuni, quello che la destra nazionalista alleata di Giorgia Meloni e Matteo Salvini vuole bloccare». Quindi ha aggiunto: «Non dimentichiamoci che il partito di Giorgia Meloni non ha votato a favore de Next Generation Eu e gli alleati di Matteo Salvini andavano in giro con un bel cartello con scritto non un centesimo all’Italia. È un po’ difficile fare l’interesse a nazionale se ti accompagni a questa gente in Europa».
E affiancata dal sindaco di Milano Beppe Sala ha attaccato il governo. «Non si capisce cosa abbia contro i Comuni, perché da quando si è insediato non ha fatto altro che tagliare e scaricare le responsabilità addosso ai Comuni – ha spiegato – L'ha fatto sull'accoglienza con un decreto che smantella l'accoglienza diffusa e che lascia più responsabilità ai Comuni, l'ha fatto cancellando il reddito di cittadinanza e lasciando ai Comuni una risposta che non sono in grado di dare, perché non hanno risorse sufficienti e lo sta facendo con questi 200 milioni di tagli che solo grazie alla nostra denuncia hanno deciso di ritardare a dopo le elezioni. Ma noi ci saremo anche il giorno dopo le elezioni, a chiedere conto di queste scelte folli».