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Prima il no, poi il nì e infine il sì. Il tutto nel giro di un paio d'ore. La giornata politica di Conte era infatti inziata con un nuovo scontro col vicepremier Matteo Salvini che dalla tarda serata di ieri chiedeva la sospenzione del codice degli appalti per sbloccare i cantieri: “Il codice degli appalti ha semplificato o ha complicato la vita delle imprese? Se qualcosa non funziona, va azzerato. Bisogna resettareil codice degli appalti, aprire i cantieri e cancellare tuttaquella burocrazia». Replica laconica del premier Conte: "La questione è molto complicata..." Ma tutto questo avveniva intorno all 11. Già intorno a mezzogiorno arrivava la tiepida aperitra delll'altro vicepremier, il grillino Di Maio, che prima si dimostrava possibilista e poi, rotti gli indugi, decideva di telefonare all'ex amico Salvini per spiegargli che un accordo si sarebbe trovato. A quel punto Conte decideva di festeggiare il lieto evento, ovvero il rinnovato dialogo tra i due soci di maggioranza, dichiarando che l'accordo sullo sblocca cantieri era cosa fatta.