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Quirinale
È normale girare con la pistola in tasca per andare al bar se si ha un regolare porto d'armi. Parola del leader della Lega, Matteo Salvini, che intervenuto ad Agora Estate è tornato sui fatti di Voghera, prendendo ancora le difese di Massimo Adriatici, assessore alla Sicurezza in quota Lega e agli arresti domiciliari con l'accusa di eccesso colposo di legittima difesa dopo aver ucciso Youns El Boussetaoui, 39 anni. «Se uno ha il porto d'armi è assolutamente normale - ha detto il numero uno del Carroccio - Lasciamo che magistratura, Polizia e Carabinieri facciano le indagini ma quello che emerge chi si è difeso ha agito avendo davanti un soggetto pregiudicato, clandestino, noto per violenze, aggressioni e atti osceni in luogo pubblico». Ma le parole di Salvini scatenano la polemica politica, e la risposta dem arriva a stretto giro. «Trovo agghiaccianti le parole di Salvini di queste ore, trovo spaventosa l’idea di società e di umanità che descrivono - scrive Franco Mirabelli, vice presidente dei senatori del Pd - Sono sicuro che chi ha ucciso oggi sta soffrendo, ha meno certezze di Salvini e forse si è pentito di girare armato e di aver impugnato quella pistola ma il leader leghista sceglie di giustificare e spiegare anziché riflettere su cosa c’è di sbagliato nell’idea della sicurezza fai da te che tanto gli piace». Salvini è andato poi a ruota libera anche sui temi della più stretta attualità, dicendosi contrario all'obbligo vaccinale per gli insegnanti, perché «oggi l'80% per cento del personale insegnante è vaccinato, a settembre si arriverà al 90 per cento e quindi la copertura è ampiamente garantita», parlando di «terapie intensive vuote» e mostrandosi «dispiaciuto» che Pd e Movimento frenino sulla giustizia, perché «l'Italia ha bisogno di riforme, di una giustizia veloce e efficiente». Infine, un passaggio sul ddl Zan, dopo i 672 emendamenti presentati dalla Lega. «In questa fase la politica non dovrebbe litigare ma unire - ha detto Salvini - Spero veramente e lo dico con il cuore in mano, che il Pd e Letta accettino il dialogo, il confronto, richiesto anche dal Santo Padre e si eviti di andare allo scontro». A quel punto, ha assicurato il leader leghista, gli emendamenti saranno ritirati.