Cordiale telefonata tra il vicepremier e ministro Matteo Salvini e l’amministratore delegato di Mediaset Pier Silvio Berlusconi. L’occasione è stata l’assoluzione con formula piena con cui si è concluso il processo Open Arms che vedeva imputato Salvini, ha fatto sapere la Lega. 

Il ministro ha particolarmente apprezzato l’attenzione e la gentilezza di Pier Silvio Berlusconi, e ha ricordato con grande affetto le battaglie per una Giustizia giusta affrontate da Silvio Berlusconi e che il centrodestra vuole portare a termine, conclude il Carroccio. 

Il giorno dopo l’assoluzione Salvini si è presentato a Roma per incontrare cittadini e giornalisti. «Non sono abituato a fuggire dalle mie responsabilità a differenza di altri... E quando faccio una cosa ci metto la faccia, non sono abituato a cercare capri espiatori o colpevoli. In quel Tribunale ho sempre detto “rivendico tutto quello che ho fatto”, e se dovete prendervela con qualcuno, prendetevela con me», ha spiegato. Appena arrivato è assediato da giornalisti e tv. C'è qualche parlamentare come l'ex magistrato Simonetta Matone. C'è Claudio Durigon, sottosegretario al ministro del Lavoro. Ci sono simpatizzanti, qualche militante. Gli consegnano uno striscione con la maxiscritta “Il fatto non sussiste”, che lui, sorridente, espone davanti a telecamere e obiettivi dei fotografi. Il leader della Lega torna a ribadire tutta la sua soddisfazione per aver difeso i confini dell'Italia. «Essere assolti perché il fatto non sussiste vuol dire che gli intellettualoni di sinistra per tre anni hanno scritto sciocchezze o raccontato sciocchezze in tv...».

Non solo. «Devo dire che ieri in tribunale a Palermo ho visto una corretta, giusta e sana separazione di chi giudica rispetto a chi indaga. Ma non sempre è così. Quindi, ora la separazione delle carriere e la responsabilità civile dei magistrati per chi sbaglia con dolo è fondamentale – ha detto il vicepremier – Il processo Open Arms è costato milioni di euro, la riforma della giustizia è ancora più urgente da ieri». 

Ha spiegato poi di aver sentito Meloni ma non gli altri leader. «Giorgia è stata una delle prime a chiamarmi. Devo dire che mi ha fatto piacere ricevere anche tanti messaggi di politici di sinistra: sindaci, governatori, parlamentari ed ex ministri, perchè un conto è la battaglia politica, un conto è volere il male degli altri... Non riesco ad augurarmi di vedere Conte, Renzi o Schlein in galera... Neanche se mi sforzo ci riesco. È una bella giornata, oggi sono in ufficio, domani abbraccio i miei figli – ha spiegato – 'Non ho sentito Conte. A me, onestamente, di Conte lo smemorato mi interessa poco. Gli faccio gli auguri di Natale perché non voglio il male di nessuno».