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«Non so se si riferisce al se stesso del passato, magari è un lavoro di ulteriore autocoscienza che sta compiendo. Il M5S non ha alcun tipo di posizione del genere. Conte da premier e anche adesso ha sempre rivendicato un forte rispetto della Ue e dell’Alleanza atlantica. Si tratta quindi di un attacco strumentale ed è grave che Di Maio utilizzi la sicurezza del Paese per attaccare i 5 Stelle». Così il vicepresidente del M5S, Riccardo Ricciardi, in un’intervista a La Repubblica. Razov si è subito incuneato ricordando che in Italia non tutti sono a favore dell’invio di armi, l’indebolimento della posizione italiana non è nei fatti? «Il Papa è filorusso o putiniano? Non mi pare - replica -, eppure anche lui ha posto il tema. Non si tratta di essere anti-atlantici ma di provare a dare prospettive diverse alla Ue e alla Nato. Poi mi scusi: se due anni fa criticavi Trump eri anti-americano? Di Maio sta insultando la sua comunità politica». È ancora un ministro 5S? «Riteniamo - risponde - che occorra una profonda riflessione perché da tempo, per sua responsabilità, è un corpo estraneo al Movimento. Sta facendo un percorso personale che lo pone al di fuori dai 5 Stelle, un partito che sta facendo le proprie scelte votandole a stragrande maggioranza». Se le cose stanno così, ci sarà una sua espulsione?’«Personalmente ritengo che occorra prendere provvedimenti, magari coinvolgendo la rete o comunque il Consiglio nazionale. Vorrei ricordare che da capo politico Di Maio ha espulso persone per cose molto, molto meno gravi», evidenzia. E in un'intervista a La Stampa, Michele Gubitosa, uno dei cinque vicepresidenti del M5S, afferma che «siamo a un punto di non ritorno: Luigi Di Maio ha pianificato la sua uscita dal Movimento Cinquestelle». Secondo l’esponente dei 5 Stelle il ministro degli Esteri è pronto a «portare in dote a un nuovo progetto politico i consensi che sta facendo perdere a noi». Gubitosa parla di «falsità» che Di Maio starebbe gettando sul Movimento e spiega che nel M5s «c’è un nuovo corso che sta cercando di rifondare il Movimento. Conte ha avuto il consenso del 95% degli iscritti, ma evidentemente c’è qualcuno che, abituato a fare il capo politico quando era il solo a decidere, non riesce ad accettare che oggi il Movimento abbia una struttura democratica e dei luoghi in cui vengono condivise le linee». E sullo stop delle armi previsto nella risoluzione sottolinea che Di Maio «ha commentato una vecchia bozza di risoluzione, fatta circolare ad arte. Noi siamo per la fine della fase uno, ovvero dare armi a un Paese per esercitare la sua legittima difesa, e siamo per la partenza della fase due: l’Italia deve poter aprire negoziati e tavoli seri che portino alla fine della guerra» ed è «inaccettabile il fango che getta sul Movimento. Il M5S non è stato mai anti-atlantista.È gravissimo che un ministro inventi falsità sulle linee del suo partito e poi critichi quelle linee che lui stesso inventa. Fa tutto da solo».