Archiviate le accuse di scambio di voti politico-mafiosi,
Renzo Testolin è in dirittura d’arrivo alla guida della Regione
Valle d’Aosta. Erik
Lavevaz, in una nota, ha fatto sapere di essere a disposizione del partito e potrebbe essere con una delega che dovrebbe essere definita nel corso della prossima riunione dell’Unione Valdostana.
Lavevaz "candida" Testolin
«Nel momento in cui stavamo chiudendo la nuova squadra di governo, la notizia dell’archiviazione dell’inchiesta
Egomnia ha portato una nuova serenità: ci ha dato la possibilità di ragionare su un ventaglio più ampio di ipotesi, che includono un ruolo per il Consigliere
Testolin - dice
Lavevaz in una nota - Credo sia corretto un confronto politico su questo quadro, che restituisce completezza al risultato elettorale del 2020. Sono orgoglioso del lavoro fatto fin qui e anche del consolidamento di questa maggioranza: un percorso che ha richiesto molte energie ma che ci permette di guardare avanti con solidità.
Sono disposto a continuare a ricoprire il ruolo di presidente, come sono a disposizione se il mio movimento darà un’indicazione diversa: credo profondamente nella squadra che ho costruito e nel lavoro che potremo fare insieme, in ogni caso. È giusto che ci sia una riflessione politica, per continuare poi con nuovo slancio anche l’attività amministrativa».
Cadute le accuse di mafia contro Testolin
L’inchiesta "
Egomnia" su una presunta rete di scambio di voti politico-mafioso in
Valle d’Aosta, che ha coinvolto 5 nomi importanti della politica regionale:
Renzo Testolin, Luca Bianchi, Stefano Borrello, Antonio Fosson e Laurent Vierin, oltre a tre professionisti del Valle d’Aosta - è stato ufficialmente archiviato, come reso noto dell’Unione Valdostana. Ed è successo, «dopo una serie di attente e serie valutazioni», come ha fatto sapere il procuratore aggiunto della
Direzione Antimafia della Circoscrizione-Dda di Torino, Valerio Longi, titolare del fascicolo.
L’Union Valdotaine, aveva espresso «soddisfazione per la piena dignità riconquistata da tutto il Movimento e, in particolare, dai suoi eletti ingiustamente implicati, sul quale, del resto, non erano mai sorti dubbi. Ricordiamo inoltre che, a seguito di queste indagini, si era dimesso un governo regionale, il che non può che indurre tutti noi a riflettere a fondo sulla questione».