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Renzi
"Basta polemiche, priorità al coronavirus". Matteo Renzi propone di "mettere in quarantena" le discussioni e concentrare tutte le forze sull'emergenza legata ai contagi della pandemia. Ecco perché, viene spiegato, il leader di Italia viva proporrà al presidente del Consiglio Giuseppe Conte di rinviare il loro faccia a faccia in agenda per la prossima settimana. "Ora tutti sul Coronavirus. Non siamo chiamati a una muscolare prova di forza, ma a farci carico delle preoccupazione degli italiani". Il senatore di Scandicci, che da premier aveva in più di un'occasione convocato le opposizioni a palazzo Chigi per fronteggiare insieme l'emergenza terrorismo, chiama time out rispetto alle divisioni interne alla maggioranza, per dare forza al Governo e alle istituzioni in un momento delicato per il Paese. La partita, comunque, è solo rimandata. Renzi non intende indietreggiare rispetto ai quattro punti bandiera degli ultimi giorni: giustizia giusta, sindaco d'Italia, piano shock per i cantieri e revisione (almeno) del reddito di cittadinanza. Il leader partecipa all'inaugurazione dell'anno giudiziario dei penalisti italiani a Brescia e ribadisce il punto. Intervenendo nel corso dell'assemblea nazionale del partito, poi, anche Maria Elena Boschi è netta: sulla prescrizione "non siamo né arroganti né maleducati, siamo coerenti. E a chi dice che dobbiamo cercare un compromesso, io dico 'giusto'. Ma non possono essere al ribasso. Non barattiamo i nostri principi con le poltrone al Governo". Avanti anche sul Sindaco d'Italia ("Non ci conviene, ma siano nati per decidere non per incidere") e sulla battaglia al reddito di cittadinanza ("Doveva abolire la povertà e creare lavoro e non lo ha fatto. Possiamo dire che non funziona o è lesa maestà?"). Battaglie politiche, non personali è il refrain. "Si è mostrificata la posizione di Iv parlando del mio carattere - recrimina il leader - Siamo stati percepiti come quelli che volevano rompere. Mi dicono 'non far cadere il Governo', ma io lo voglio rialzare. Per farlo non possiamo dimetterci da riformisti come sta facendo qualcun altro pur di mantenere il proprio posizionamento". E' la battaglia della politica e del riformismo contro il populismo che Renzi vuole combattere. Per questo il leader, pur volendo mettere "in quarantena le polemiche", riserva un paio di stoccate agli ex compagni di strada del Pd, colpevoli - a suo dire - di aver abdicato al M5S.