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Matteo Renzi IV durante l’intervista SKY TG24 Live In. Roma, Martedì 08 Ottobre 2024 (foto Mauro Scrobogna / LaPresse) Matteo Renzi IV during the SKY TG24 Live In interview. Rome, Tuesday October 07 2024 (foto by Mauro Scrobogna / LaPresse)
Al culmine delle polemiche politiche sui centri per il rimpatrio dei richiedenti asilo allestiti dal nostro governo in Albania, il leader di Italia Viva Matteo Renzi ha “sparigliato”, avanzando una proposta che non mancherà di suscitare reazioni, sia in senso positivo che critico.
«L’opposizione», ha scritto sui social l'ex-premier, «deve fare proposte, non può solo criticare. E allora io voglio fare la mia parte, sulla vicenda del centro migranti in Albania». «La Meloni», ha proseguito, «spreca quasi un miliardo di euro per un progetto che non sta in piedi. Quel centro migranti non si farà mai. Ma ormai i soldi sono stati spesi. La mia proposta è semplice: mettiamo nel centro migranti i circa duemila detenuti albanesi che sono oggi nelle carceri italiane. Riduciamo così il sovraffollamento. Abbassiamo i costi. E smettiamo di tenere i carabinieri e i poliziotti in Albania: servono in Italia, questi agenti, servono nelle nostre strade».
«La scorsa settimana», ha proseguito Renzi, «la trasmissione albanese Piranjat ha mostrato cosa fanno davvero i poliziotti in Albania: ho fatto un’intervista alla giornalista autrice dello scoop, che andrà in onda domani su Syri tv. E ho fatto questa proposta: trasformiamo il centro migranti in un carcere per gli albanesi detenuti in Italia», ha concluso, «facciamolo subito».
Difficile pensare che la proposta del leader di Iv possa fare breccia nella maggioranza, che sull'operatività dei centri albanesi ha ingaggiato un braccio di ferro con la magistratura, dopo le sentenze di alcuni tribunali che hanno ritenuto illegittimi i trasferimenti. Ancor meno probabile che qualcuno, nelle fila dell'opposizione, possa essere d'accordo, visto che la richiesta del Pd, verso il quale Renzi da qualche tempo sta adottando una strategia di avvicinamento, è di smantellare i centri.
Nel perimetro della maggioranza, sulla questione migranti, tutti tengono il punto, come ha confermato il ministro dell'Interno Matteo Piantedosi: «Il procedimento in Cassazione», ha detto, «è iniziato, aspettiamo di vedere. Questo è un periodo in cui non c'è necessità impellente di attivazione del Centro. Gli sbarchi sono molto ridotti. Vediamo quale sarà l'evoluzione e poi prenderemo una decisione». Anche il presidente del Senato Ignazio La Russa, nel corso dello scambio di auguri con la stampa parlamentare, ha difeso l'accordo con Tirana: «Sui centri migranti in Albania», ha osservato, «credo che il modello è un modello che oggi viene studiato e applicato in diverse parti del mondo. Che la tecnicalità giuridica consenta a più magistrati di statuire che il percorso si scontra con norme di legge europea, è una valutazione su cui si possono avere dubbi e critiche. Il Parlamento può solo trovare rimedio nel cambiare il rapporto tra ciò che desidera e ciò che ha scritto: cioè cambiando la legge. Oppure facendo i ricorsi. Ci sono magistrati - ha aggiunto - che nello scrivere una sentenza, non lo fanno contro qualcuno, lo fanno interpretando il loro modo di intendere il rapporto con il loro lavoro e la loro cultura. Se magistratura e politica non delimitano l'area in cui una norma viene interpretata, e che definisce i rapporti tra di loro, io non posso che accettare. Che non vuol dire però subire. Perché», ha concluso La Russa, «ci sono rimedi a sentenze non giuste o non gradite»