«Oltre al mio libro “L’influencer”, in uscita il 18 marzo, annuncio che il prossimo 3, 4 e 5 ottobre ci sarà una nuova Leopolda a Firenze, a distanza di 15 anni», è l’annuncio di Matteo Renzi, in occasione dell’evento “nEXt” al teatro Cartiere Carrara. «Siamo orgogliosi che Cecilia Sala sia a casa, ci siamo commossi ascoltando il suo podcast ma questa idea che quando un governo porta a casa un ostaggio è un successo della diplomazia di tutti sembra finita», dice. «Quando riportano a casa Mastrogiacomo è un successo di tutti, quando riportiamo i Marò ugualmente ma per la prima volta nella storia italiana - osserva ancora il leader Iv - la maggioranza al governo ha scelto sui canali ufficiali della sua forza politica di attaccare l’opposizione per avere chiesto di essere coinvolti nella liberazione di Sala. È un atteggiamento istituzionale devastante, usare un successo per aggredire le opposizioni. Giorgia, non siamo tuoi sudditi, non stiamo “a cuccia”».

Il leader di IV, davanti a oltre duemila persone, si è chiesto: «L’obiettivo per i 50 anni è rottamare Giorgia Meloni? Il mio obiettivo per i 50 anni, intanto, è dire grazie, perchè siamo pieni di gente che ha sempre da ridire, che ha sempre rancore. Io sono un uomo felice, questa è la cosa fondamentale per poi cercare di dare un’alternativa. Molti italiani vogliono bene a Giorgia Meloni, e poi c’è una parte degli italiani che dicono che Meloni non è capace. Io penso, come quegli italiani che dicono che lei non è capace, che sia arrivato il momento di dare la svolta».

Renzi traccia anche le linee delle sue strategie politiche sicure: «Noi oggi non vogliamo guardare indietro ma avanti, prendere atto della situazione per capire che strategia mettere in atto. Secondo me il quadro è molto più complesso di quello che pensiamo. L’osanna a rete unificate che viene dedicato quotidianamente a Meloni credo sia indice di una necessità profonda di rivedere la nostra stessa proposta politica. Se Meloni qualsiasi cosa faccia ha il peana della sua maggioranza e di una parte dell’opposizione e della stampa questo racconto viene da Palazzo Chigi e su questo spendo due parole. Questo racconto di leader fortissima cozza con i numeri. Non è la leader più forte degli ultimi 30 anni, il grande asset è che non ha dall’altra parte gente che si mette insieme. La sua forza non è FdI ma quegli altri, che lei divide e allo stesso tempo accarezza, riuscendo ad avere un consenso parlamentare e politico superiore a quello matematico».

Dà una spiegazione a proposito della recente norma che lo riguarda: «È contro di me è incredibile, anche per il modo in cui è stata fatta. Ho iniziato a dire cose che alla premier davano fastidio. Se le conferenze che faccio fossero state un problema, Meloni l’avrebbe affrontato nella legge finanziaria 2023 o nel corso di tutto l’anno invece, all’improvviso, quando vede che sto facendo un’operazione politica per far nascere un centro che guarda a sinistra, mi lancia un segnale e poi mi dà una botta. Allora Meloni prepara nottetempo un emendamento alla manovra che poi viene bocciato e allora lo ripropongono, con una formulazione che secondo me è incostituzionale, e lo fanno per dare un segnale: “non ti allinei, io ti stango”. ’Non sei attento alle nostre linee di indirizzo e allora ti faccio una norma contro».