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Matteo Salvini rassicura tutti sull’imminenza del vertice risolutivo con gli alleati per affrontare il nodo delle prossime elezioni regionali, ma in realtà si tratta di un nuovo rinvio. «Con Silvio Berlusconi «ci vediamo già settimana questa per definire candidati, squadre e programmi – ha detto il segretario federale della Lega a margine di una conferenza stampa al Parlamento europeo – Oltre alla Calabria e all’Emilia Romagna che votano a fine gennaio, ci sono Veneto, Liguria, Marche, Toscana, Campania e Puglia. Vogliamo farci trovare pronti, anche perché nella grande maggioranza di queste Regioni ci sono amministrazioni di sinistra uscenti che hanno fatto disastri».
Lo sfondo, ovviamente, è rappresentato dalle prossime politiche che la Lega vorrebbe anticipate. «Sarebbe il massimo andare a votare per le regionali e per le politiche nella prossima primavera» ha chiosato Salvini, forte degli ultimi sondaggi, targati Swg, che danno il suo partito nuovamente in crescita e vicino al 33,8%. Stabilmente primo all’interno della coalizione dove Giorgia Meloni è stabile in doppia cifra al 10%, mentre Fi e Berlusconi precipitano al 5%.
Anche a causa di questi dati, che sembrano dare al fronte sovranista della coalizione la possibilità di vincere anche senza il contributo degli azzurri, si stanno registrando duelli all’ultimo sangue sui territori. In Calabria, dove manca poco meno di un mese al termine per la presentazione delle liste, non c’è ancora il nome del candidato governatore. La scelta toccherebbe a Forza Italia, ma il nome fin qui proposto e cioè quello di Mario Occhiuto, sindaco di Cosenza e fratello del vicepresidente dei deputati azzurri Roberto, è indigesto a Matteo Salvini, anche a causa dei diversi procedimenti giudiziari in cui è coinvolto.
La sua longa manus nella Regione, il commissario Cristian Invernizzi, ha invitato gli alleati a fare in fretta e ad indicare un nome valido per le regionali del prossimo 26 gennaio. Secca la replica della coordinatrice regionale e deputata azzurra Jole Santelli: «Forza Italia ha indicato all'unanimità il candidato presidente per le regionali: si chiama Mario Occhiuto».
Della fase di scontro prova ad approfittare il gruppo dei dissidenti azzurri calabresi, vicini a Salvini e lontani dagli Occhiuto, che spingono per la candidatura del sindaco di Catanzaro Sergio Abramo. Non proprio il clima ideale per il vertice tra gli alleati che continua a slittare di settima in settimana per evitare un pericoloso corto circuito che coinvolgerebbe anche la Campania dove l’investitura di Stefano Caldoro è ancora lontana dall’essere considerata ufficiale.