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Nella foto: il conduttore Fabio Fazio in procinto di lasciare Viale Mazzini e l'ex ad della Rai Carlo Fuortes
La scelta di Fabio Fazio di lasciare la Rai «è uno dei tanti disastri della gestione Fuortes, un manager che non si era mai occupato prima di radiotelevisione. Il risultato si è visto. Mi risulta che il contratto in scadenza di Fazio fosse sul suo tavolo da molti mesi. Non ha mosso un dito». Lo afferma Giuseppe Conte, presidente del Movimento 5 stelle, in un'intervista a “La Stampa”'. «Più che un comunista, Fazio – aggiunge l'ex premier- mi è sempre sembrato un democristiano che molto astutamente sa come curare il suo mondo di riferimento».
Quanto al futuro direttore generale Giampaolo Rossi «non lo conosco per potere esprimere un giudizio. Non saprei esattamente che cosa dire di lui, se non che mi auguro che faccia un buon lavoro e che assieme agli altri assicuri il pluralismo delle voci e non cancelli trasmissioni come 'Report' che sono l'essenza del servizio pubblico». «Lo sappiamo tutti che in Rai i riferimenti culturali di sinistra sono da sempre molto forti. Una capacità di far passare la propria visione che si è accompagnata con lo scarso spessore culturale dimostrato dalla destra».
Per il leader M5S occorre allora cancellare «la riforma Renzi. Ha fatto danni inenarrabili, esponendo la tv pubblica a un'influenza ancora maggiore del Governo di turno». Serve quindi «un nuovo progetto. Lancio un appello alle forze di maggioranza e di opposizione. Avviamo degli stati generali della tv per programmare una riforma che possa definire più compiutamente (aggiornandola) la missione del servizio pubblico». E «la riforma partirebbe dalla prossima legislatura».