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«Quel genio di Scholz invece di pensare ai lavoratori tedeschi ha detto che vuole mandare truppe Nato in Groenlandia: spero che gli elettori tedeschi premino Scholz e gli diano un biglietto di sola andata in Groenlandia, povera Groenlandia. Noi sosteniamo le forze patriottiche in Germania, in Francia, ovunque. I Patrioti devono essere uniti con un progetto condiviso. Meno Europa, più libertà». Lo ha detto il leader della Lega e vicepresidente del Consiglio italiano Matteo Salvini a Madrid, dove è in corso la kermesse dei patrioti. Salvini ha attaccato anche la Corte penale internazionale: «Bisogna mettere in discussione realtà come la Cpi che mettono sullo stesso piano i terroristi di Hamas e un premier democraticamente eletto come Netanyahu», ha spiegato.
L’evento si è aperto con un messaggio, «L’era delle élite di Bruxelles è finita», e la convitino è stata intitolata «Make Europe Great Again». Sul palco 13 leader europei, tra cui, oltre a Salvini, il premier ungherese Viktor Orban, la leader di Rn Marine Le Pen, l'olandese del Pvv Geert Wilders e il padrone di casa di Vox, Santiago Abascal.
È stato anche proiettato un video messaggio della leader dell’opposizione venezuelana e vincitrice dell’ultima edizione del premio Sacharov, Maria Corina Machado. «Si tratta di una guerra globale per la libertà e voi patrioti siete nostri alleati: avete sempre sostenuto la nostra battaglia contro la dittatura – ha detto Machado – Stiamo vivendo tempi di cambi vertiginosi: la società capisce il valore della libertà e del senso comune. In Europa come in Venezuela abbiamo gli stessi valori e obiettivi, lottiamo contro la dittatura».
Nel suo discorso Salvini ha esaltato il presidente americano Donald Trump e toccato alcuni dei temi più cari ai sovranisti. «Trump ci ha dimostrato che un nuovo mondo è possibile: non è l'Ue che legittima gli Stati ma gli Stati che legittimano l'Europa, che sennò non esisterebbe. Il burka non è Europa, il gender e il terrore islamico non sono Europa – ha sottolineato –Sono qui a Madrid per parlare di lavoro, di giovani, di sicurezza, di futuro, di cambiamento dall'Italia con i nostri alleati europei per fare a casa nostra quello che Trump in pochi giorni sta facendo in Usa».
Ma c’è stato spazio anche per ricordare l’assoluzione al processo Open Arms e per attaccare il premier spagnolo Pedro Sanchez. «Voglio ringraziare tutti per l'appoggio durante il processo che è durato tre anni, accusato di sequestro di persona per aver bloccato lo sbarco di clandestini in Italia. Alla fine sono stato assolto, abbiamo vinto noi – ha detto Salvini – Hanno perso Pedro Sanchez e la Ong di sinistra che salutiamo. Bye Bye Pedro, bye bye Ong, viva la libertà».