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Un "patto" fatto di sei punti programmatici in vista delle elezioni del 25 settembre, sui quali la Lega ha promesso un impegno corale. A lanciarlo dalla convention del Carroccio a Pontida è il leader del partito Matteo Salvini, che ha sottoscritto un accordo che riguarda sei punti: stop bollette, flat tax, giustizia giusta, quota 41, autonomia e decreti sicurezza. «Per smentire tutte le chiacchiere, le invidie, le gelosie e le parole al vento, un impegno che rimanga scritto per prendere per mano questo Paese», ha detto il segretario leghista. «Scripta manent. Ministri e governatori firmano i 6 impegni su cui ci mettiamo la firma: stop alle bollette e sì nucleare sicuro, autonomia regionale, flat tax al 15% e pace fiscale, stop Fornero e sì quota 41, stop agli sbarchi e sì ai decreti sicurezza e giustizia giusta. Questo è il sacro impegno della Lega a cambiare la nostra grande Italia», ha aggiunto. «Alla faccia di qualcuno che decine di migliaia di persone non le può avere - ha detto dal palco -, siamo la più grande manifestazione di popolo di questa campagna elettorale. Da Milano a Bari, dal Veneto a Roma arrivi in tutta Italia il grido del popolo di Pontida. È una emozione incredibile; ne ho viste tante di giornate, ma dopo tre anni di Covid, di crisi economica, di preoccupazioni per i mutui, per il lavoro, per la pensione e per tutto quello che accade nel mondo, vedere decine e decine di migliaia di persone mi riempie il cuore. E non c’è processo che mi possa fermare - ha poi aggiunto -. Mi dicono che ci sia Enrico Letta molto nervoso perché sta vedendo 100mila persone. Gli mandiamo un bacione. Enrico, c’è un panino alla sala nella anche per te», ha aggiunto. In tema di autonomia, secondo Salvini «toglierà la maschera ai De Luca e agli Emiliano che dicono che è sempre colpa degli altri. C’è la bandiera del Leone veneto affianco alla Calabria, non c’è una Regione contro l’altra, ma un’Italia unita nel nome del lavoro e della bellezza», ha aggiunto. Salvini ha anche fatto cenno alle polemiche sui fondi russi. «Hanno parlato per 15 giorni di Russia, di fondi russi - ha detto -. Ma noi non abbiamo mai chiesto né preso niente da nessuno. Siamo soltanto italiani e difendiamo solo il lavoro per gli italiani». E poi l'endorsement a Giulia Bongiorno: «Sono convinto che sarebbe un grandissimo ministro della Giustizia - ha affermato -. Vi prometto che il prossimo ministro degli Esteri sarà un diplomatico e non un Giggino volante. E il prossimo ministro della Salute sarà un medico e quello della Giustizia un avvocato... pensate voi la stranezza...». Tanti gli interventi sul palco, dove hanno sfilato amministratori e vertici del partito. «L’autonomia è un’assunzione di responsabilità, non possiamo accettare che ci sia ancora qualcuno che va a buttare fumo negli occhi di qualche comunità dicendo che l’autonomia è la secessione dei ricchi», ha detto il presidente della Regione Veneto, Luca Zaia. Dopo «il referendum celebrato il 22 ottobre del 2017 penso che non ci siano più scuse. Da 50 anni parliamo di essere "padroni" a casa nostra. Siamo più bravi di Roma a gestire il territorio. L’autonomia - ha aggiunto - è scritta in Costituzione e chi è contro l’autonomia è contro la Costituzione». Per Zaia «l’autonomia vale anche la messa in discussione di un governo». Sul tema autonomia è intervenuto anche il presidente della Regione Friuli Venezia Giulia, Massimiliano Fedriga. «L’autonomia serve a tutti, da Nord a Sud», ha affermato. Da parte sua il presidente della Regione autonoma di Trento, Maurizio Fugatti, ha detto: «Pontida è il cuore pulsante del Federalismo e dell’autonomia della Lega, di quelli che credono che a casa nostra siamo noi i padroni». L’autonomia «non toglie niente a nessuno. Toglie qualcosa agli incapaci, a quelli che non sanno amministrare», e dunque «per il bene di quelle regioni amministrate da persone incapaci, è bene che se ne accorgano e mandino a casa gli incapaci. Per il resto l’autonomia sarà solo efficientamento», ha aggiunto il presidente della Regione Lombardia, Attilio Fontana. «Noi - ha proseguito - siamo giunti al momento in cui l’autonomia è un diritto, dobbiamo dare seguito ai 4 milioni di Lombardi che nel 2017 hanno dichiarato in maniera esplicita che vogliono l’autonomia. Non state a sentire tutte le baggianate che scrivono cose sull’autonomia». «Il governo - ha poi affermato il ministro dello sviluppo economico Giancarlo Giorgetti, durante il suo intervento - è un continuo equilibrio tra ciò che si vorrebbe fare e ciò che si può concretamente fare e in questi anni ci siamo impegnati al massimo delle nostre capacità. Governare è un atto di coraggio e ci vuole coraggio per assumersi le responsabilità. Riguardo alla nostra esperienza di governo, ci vuole coraggio ad assumersi responsabilità perché è molto più semplice stare fuori e magari giudicare». «Voglio mandare un saluto a un collega politico, che in questo momento è radunato a Monza, dove "eravamo 4 amici al bar" mentre, noi siamo "100mila amici al bar"» Così il senatore della Lega e vicepresidente del Senato, Roberto Calderoli, in merito alla manifestazione del Pd a Monza con il segretario Enrico Letta. «Il signor Letta forse è andato a Monza perché visto lo scarso successo in politica vuole mettersi a fare dell’automobilismo, anche se lo vedo poco in Formula 1, lo vedo più come autista di pullman o tram. Lo vedo come autista del carro funebre che sta portando il Pd alle proprie esequie», ha aggiunto Calderoli.