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Il suo profilo instagram ha come biografia una citazione di Alda Merini: “Le donne sono frivole perché sono intelligenti a oltranza”. La sua prima fotografia condivisa è di lei, su una panchina color arcobaleno e un augurio “a tutte le famiglie”, perché amore è amore. Segue lei sul divano, che legge “Educare al femminismo”, della spagnola Iriate Maranon. Poi la foto di un poster dei radicali e un messaggio di solidarietà a Radio Radicale nei giorni in cui si parlava della chiusura. Una foto in t-shirt con stampa del muro di Berlino per celebrare i trent’anni dalla caduta. Una scarpa rossa, per celebrare la giornata contro il femminicidio. Da ultimo, il video dell’incontro dopo trent’anni della performer Marina Abramovic con l’ex compagno, scomparso nei giorni scorsi. Eccolo, il profilo di Francesca Pascale. L’ex regina di Arcore scacciata dal trono e dal cuore del presidente Silvio Berlusconi dopo 12 anni di relazione. A prendere il suo posto sarebbe già arrivata Marta Fascina, deputata forzista con il 50% di assenze in Parlamento e una carriera lampo in politica grazie all’elezione in un collegio blindassimo della Campania da appena trentenne, cinque in meno di Pascale. Se i social significano qualcosa - e lo fanno - nel suo profilo instagram compaiono solo cartelloni di Forza Italia, video del Berlusconi oratore e screenshot dei suoi editoriali sul Giornale. Massima espressione di sé: una foto con il pullman del Milan, società nella quale ha lavorato come pr e attraverso la quale si sarebbe avvicinata al Cav. Il gossip, come sempre nella politica, si tinge di giallo. Soprattutto in una corte in disarmo come quella dell’ex maggiore partito del centrodestra. I giornali scrivono di veleni incrociati, di lotta per ricostruire un cordone di sicurezza intorno al presidente, per salvare il salvabile o accaparrarsi le ultime spoglie di Forza Italia, ormai beccheggiante sulla soglia del 5%. L’addio si consuma nel modo dei rotocalchi: a gennaio spuntano le prime foto di Berlusconi con una certa Marta Fascina, deputata azzurra appena trentenne (cinque in meno di Pascale) ed ex assistente della potente senatrice Licia Ronzulli, che da tempo avrebbe preso il controllo dell’agenda del Cav. Pascale, interpellata sulla possibile liason e sul perché la giovane vivesse ad Arcore, conferma che lo facesse perché “messa a fianco del Presidente da Licia Ronzulli” ma che “Se scoprissi che in questa storia c’è qualcosa di vero, tra me e il presidente finirebbe tutto”. Martedì scorso, nuovi scatti ritraggono l’ottantatreenne ex premier che esce da un resort con Fascina, che porta a guinzaglio il cagnolino Dudù. Il giorno dopo, un freddo comunicato pubblicato dall’ufficio stampa di Forza Italia conferma che il Cav e Pascale non sono più una coppia ma che - in perfetta tradizione da rotocalco - provano l’uno per l’altra immutato affetto. Nemmeno a dirlo, le dietrologie si sprecano e in tutte c’è un grammo di verità, che porta alla stessa pista: il cordone sanitario intorno al Cavaliere ha voluto togliere di torno quella fidanzata a modo suo ingombrante, per sostituirla con un genere che più si addice ad un ex premier che ora deve calcolare bene i suoi passi, per non bruciare la sua eredità politica. Troppo autonoma, Francesca. Napoletana e fumantina: gelosissima delle frequentazioni di Berlusconi tanto da non risparmiagli scenate in pubblico ma anche decisa a tutelarne la vita e ad allontanare da lui quella scia di cortigiani invadenti, Olgettine e sfruttatori della sua ormai nota bontà (proverbiale il racconto di lei che blocca le derrate alimentari ad Arcore: «Dovevo intervenire. Pagavano i fagiolini 80 euro al chilo. Vi pare possibile?»). Ironica e diretta, poco incline ai compromessi e al silenziatore di chi la avrebbe voluta bella statuina al braccio dell’attempato leader. Somigliante, in un certo senso, a quella Veronica Lario che lasciò Berlusconi proprio all’alba dello scandalo Bunga Bunga, quando aveva scoperto che il marito era corso a Portici, al compleanno di una giovanissima Noemi Letizia (era l’epoca del “ciarpame senza pudore”, come scriveva lei in un editoriale su Repubblica). Portici, la stessa cittadina dove è cresciuta anche Fascina. Pascale in questi anni è intervenuta nel dibattito pubblico e tutte le volte che lo ha fatto ha marcato una netta differenza tra lei e l’ortodossia forzista.Prima ha fatto strabuzzare gli occhi ai più conservatori sostenendo pubblicamente il Gay Pride e le unioni civili. Poi, presa di mira dalla comica Virginia Raffaele che ne aveva fatto l’imitazione proprio nel salotto del nemico Michele Santoro, aveva zittito il coro di critiche provenienti dall’allora Popolo delle Libertà. “Non trovo affatto offensiva, né tantomeno razzista l’imitazione che Virginia Raffaele…. Anzi, mi dispiace che qualcuno all’interno del Pdl l’abbia criticata”. E ancora era intervenuta con un editoriale sulla prima pagina del Fatto Quotidiano, per replicare alle illazioni sul presunto malore di Silvio davanti ad una sua richiesta di matrimonio. «Personalmente non credo che il matrimonio possa ridursi a una mera firma o mero rito: quello civile mi intristisce e quello religioso mi fa simpatia. Pur rispettando il matrimonio come istituzione o scelta individuale, non ritengo però che esso sia tra le cifre fondamentali di un amore e né tra le condizioni che rendono nobile e autentico il più puro dei sentimenti». Da ultimo, e questa è stata la goccia che probabilmente ha fatto traboccare un vaso già colmo fino all’orlo, non ha mai nascostola sua antipatia nei confronti del nuovo leader del centrodestra, Matteo Salvini. A fine gennaio, alla conclusione della campagna elettorale alle regionali, ai giornalisti che le chiedevano dell’esito negativo in Emilia, ha risposto con un lapidario: "Sapete quel che penso di Salvini, non stimo l’uomo Salvini e nemmeno la sua politica…”. Ed ecco servita una piccola crisi diplomatica sulla quale è dovuto intervenire Berlusconi, per scusarsi con l’alleato. Del resto, tutti i giornalisti che abbiano il suo numero in rubrica sanno dei suoi status su whatsapp in cui attacca frontalmente il leader della Lega: “Omofobi” e “Pagliacci senza gloria” sull’immagine di lui con Marine Le Pen. Poi anche una vignetta di Vauro che ritrae Salvini e la didascalia: “È contro i diritti civili e le droghe… ma vuoi vedere che…”. Troppo, evidentemente. Ora, Francesca Pascale è chiusa nella sua Villa Maria a Casatelnovo in Brianza, poco lontano da Arcore. Dopo il comunicato di “licenziamento” pubblicato da Forza Italia ha risposto pesando le parole. Affetto per Berlusconi (“Vorrò sempre un infinito bene al mio presidente. Gli auguro tutta la felicità del mondo. Spero che trovi una persona che si prenda cura di lui come ho fatto io”) ma anche sferzante ironia: “Mi fa simpatia vedere una deputata portare a spasso il mio cagnolino. Ma va bene così”. Il day after, però, è sempre il più duro. Per parlare, l’ormai ex Lady B. ha scelto un quotidiano storicamente poco amato dal centrodestra. “Chi ha fatto uscire la notizia non ha fatto un buon servizio al presidente e al partito”, ha detto a Repubblica, allontanando da sé una delle voci che ieri erano state messe in giro: che sarebbe stata proprio lei a passare lo scoop a Diva e Donna della fuga romantica tra Berlusconi e la deputata. “Mi rammarica e mi addolora sentire questa calunnia. Non avrei potuto fare una tale bassezza, nemmeno se avessi voluto, perché non conoscevo i dettagli del soggiorno”. E a chi le ha sempre affibbiato l’etichetta della scalatrice sociale, compagna per interesse e non per amore di un uomo tanto più anziano, risponde con amarezza: “Mi ritrovo tradita a 35 anni e liquidata da un compagno così amato che ne ha 83. Eppure lo rivendico, a costo di qualunque sfottò: ho sempre avuto un sentimento sincero per lui, e rispetto per la famiglia e i figli”. Si chiude così, da umiliata e offesa, la parabola di Francesca Pascale. Ma si sa, una regola del gossip è che nulla è mai finito davvero.