«Non mi arrenderò». Parigi si è trasformata in un campo simbolico di battaglia politica. Alle ore 15.00, migliaia di sostenitori di Marine Le Pen si sono radunati a Place Vauban, nei pressi di Les Invalides, per protestare contro la condanna della leader del Rassemblement National (RN) per appropriazione indebita e la conseguente ineleggibilità per cinque anni. In risposta, la sinistra ha organizzato una contromanifestazione a Place de la République, con la partecipazione di leader come Jean-Luc Mélenchon.

Dal palco, Le Pen ha denunciato quella che ha definito una «decisione politica», sostenendo che essa «viola lo stato di diritto e la democrazia». Ha poi aggiunto con fermezza: «Non mi arrenderò. È stato calpestato ciò che tengo più caro: la mia gente, il mio Paese, il mio onore». E ha rincarato: «Ci sono chiaramente diverse categorie di cittadini in Francia. La nostra lotta è per i diritti civili, una resistenza pacifica, democratica e patriottica, come quella di Martin Luther King».

Le Pen ha anche denunciato un «gioco perverso» volto a «criminalizzare gli oppositori» e a «rovinare i partiti d'opposizione per mantenere il potere trascinando il Paese nel caos».

Bardella: «Hanno risvegliato il popolo francese»

Accanto a Le Pen, il presidente del RN Jordan Bardella ha parlato di fronte a una folla che, secondo lui, ha raggiunto 10.000 partecipanti, per lo più provenienti dalla regione parigina. «Volevano mettere a tacere una voce, ma hanno svegliato il popolo francese», ha detto. Ha definito la condanna di Le Pen un «attacco diretto alla democrazia» e una «ferita per milioni di patrioti francesi». Bardella ha poi precisato: «Il nostro movimento non metterà mai in discussione l’indipendenza della magistratura né la separazione dei poteri, che sono pilastri dello Stato di diritto». Tuttavia, ha accusato alcune organizzazioni, come l’Unione dei Magistrati, di esercitare pressioni contro la volontà popolare.

Una domenica di piazze contrapposte

Mentre a Place Vauban si scandivano slogan come «Siamo a casa nostra», nella vicina Place de la République la sinistra denunciava quella che ha definito una «svolta trumpista» del partito di Le Pen. Mélenchon ha lanciato un appello: «Una forza immensa è pronta a respingere l’estrema destra. La mobilitazione comincia oggi».

Nel frattempo, anche il centro ha voluto far sentire la propria voce: l’ex premier Edouard Philippe, da Saint-Denis, ha chiesto un ritorno a un «progetto politico chiaro» per il movimento Renaissance, capace di «riunire un’ampia base, dalla destra repubblicana alla socialdemocrazia».