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La società israeliana Paragon Solutions, produttrice di software di hacking di livello militare utilizzato in molti paesi, ha interrotto il suo rapporto con i clienti italiani, che sarebbero «un’agenzia di polizia e un’organizzazione di intelligence». È tarda mattinata quando il britannico Guardian pubblica la notizia che riguarda lo spyware utilizzato per tenere sott’occhio anche giornalisti e personalità pubbliche italiane, dal direttore di Fanpage Francesco Cancellato all’attivista Luca Casarini e altre persone ancora ignote.
Ieri sera con una nota il governo aveva escluso «che siano stati sottoposti a controllo da parte dell’intelligence, e quindi del Governo» i giornalisti ma questo non è certo bastato alle opposizione, con Avs, Pd e M5S che in apertura di seduta ieri alla Camera hanno chiesto un’informativa urgente dell’esecutivo .
A muoversi è stato anche il Copasir, mentre i leader dei partiti di minoranza si sono fatti sentire. «Il governo Meloni, come già chiesto dalle opposizioni, deve venire a dire tutta verità nelle aule del Parlamento - ha spiegato Nicola Fratoianni - altre soluzioni minori come il ricorso al Copasir o ulteriori inganni non sono né sufficienti né accettabili». Per il presidente M5S Giuseppe Conte si tratta di « un fatto molto grave» perché «venire a sapere che ci sono stati giornalisti italiani spiati è un attentato alla libertà di stampa e ai diritti di uno stato democratico».
Duro anche il Pd, con l’ex presidente Matteo Orfini che ribadisce la richiesta di intervento del governo in Aula. «Abbiamo chiesto al governo di chiarire perché la vicenda è delicata e inquietante e non può essere liquidata come una bugia - ha detto Orfini - Il governo deve venire in Parlamento e spiegare cosa è successo perché si parla di intercettazioni illegali fatte con strumenti poco chiari e su mandato di organismi statali».
Del caso, che riguarda decine di persone in diversi paesi europei, si è parlato anche in sede Ue, con un portavoce della Commissione che ha provato a fare chiarezza. «La posizione della Commissione è molto chiara: qualsiasi tentativo di accedere illegalmente ai dati dei cittadini, compresi giornalisti e oppositori politici, è inaccettabile», ha spiegato il portavoce, ricordando che entro fine anno entrerà in vigore l’European Media Freedom Act, «che prevede specifiche garanzie per i giornalisti e le loro famiglie».