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Elon Musk arrives before the 60th Presidential Inauguration in the Rotunda of the U.S. Capitol in Washington, Monday, Jan. 20, 2025. (Chip Somodevilla/Pool Photo via AP) Associated Press / LaPresse Only italy and Spain
Mentre l'Europa mette al centro il tema difesa e Ursula von der Leyen ribadisce la necessità del piano di riarmo, Elon Musk torna a prendersi al ribalta con messaggi sui social che scatenano una bufera di critiche, e in Italia riaccendono l'attacco delle opposizioni al ddl Spazio.
Nel giro di poco il patron di X afferma che "gli Usa dovrebbero uscire dalla Nato" perché pagare la difesa dell'Europa non ha senso, e poi scrive (o minaccia?): "Se spegnessi il mio sistema Starlink l'intera linea del fronte ucraino crollerebbe". Si dice "disgustato" della situazione di stallo "che l'Ucraina inevitabilmente perderà" e conclude: "Pace ora!".
La prima a commentare è la segretaria del Pd Elly Schlein, secondo la quale "Musk sta dimostrando che l'unica cosa che vuole è estendere il proprio impero economico, anche se questo vuol dire farlo sulla pelle di un popolo aggredito che in queste ore sta subendo l'ennesima offensiva". L'affondo della dem è contro la premier: "Come fa Giorgia Meloni a voler consegnare le chiavi della sicurezza nazionale italiana a Musk anche dopo aver sentito le sue ultime gravissime parole? Il governo cambi subito rotta e sul ddl Spazio non si faccia dettare la linea da Musk. Senza una rete satellitare europea efficiente e competitiva la difesa europea non potrà mai esistere".
Dai parlamentari Pd è un fuoco di fila di dichiarazioni severe la premier "ricattabile" e "sottomessa" al proprietario di Tesla. "Giorgia Meloni è d'accordo con Musk? Venga a dirlo in Parlamento", ribadisce il capogruppo dem al Senato Francesco Boccia, mentre commenti severi arrivano da tutti i partiti di opposizione: "Le parole di Musk sono gravissime, Meloni svende la patria di cui si riempie tanto la bocca", sottolinea Emma Pavanelli, capogruppo del Movimento 5 Stelle in Commissione Attività Produttive alla Camera. Rincara la dose Angelo Bonelli di Avs: "Con il ddl Spazio, l'esecutivo ha aperto all'uso di sistemi extra UE per le comunicazioni governative, spalancando le porte a Starlink, ovvero a Musk e Trump".
Per Riccardo Magi di +Europa il sistema Starlink "è un trappolone in cui l'Italia sta per cadere" e mentre Daniela Ruffino di Azione definisce il sistema satellitare "un'arma di ricatto", il responsabile Esteri di Italia Viva, Ivan Scalfarotto, fa notare che "il solo fatto che Musk possa minacciare di dare e togliere Starlink secondo i suoi capricci è il segno inequivocabile che non si può fare affidamento su di lui".
FdI replica agli attacchi per bocca del relatore del ddl Spazio, Andrea Mascaretti, che taglia corto: "Chi fa polemica oggi su una legge che colma un vuoto normativo non sa di cosa parla o è in malafede e forse farebbe meglio a spiegare perché i precedenti governi non si siano preoccupati di fissare le regole". Dal governo arriva il commento del vicepremier Matteo Salvini, secondo il quale Musk "sbaglia" sulla Nato, "come sbagliano quelli che a sinistra dicono di no a Musk a prescindere". "Il Governo avrebbe l'interesse domani mattina a firmare un contratto con Starlink - conclude Salvini - che ha 7.000 satelliti in orbita, ma non perché mi sta simpatico Musk o perché tifo per Trump, perché ne andrebbe del miglioramento della sicurezza nazionale italiana".
In serata Musk aggiusta il tiro e assicura che "Starlink non spegnerà mai i suoi terminali" sull'Ucraina. Ma la valanga di critiche sui social, in Italia e all'estero prosegue, e peserà non poco sull'approvazione del ddl Spazio, contro la quale le opposizioni sono, ora più di prima, pronte a dare battaglia.