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Ieri si è svolto l’interrogatorio di garanzia di Norberto Confalonieri, il primario di ortopedia accusato di corruzione e turbativa d’asta e indagato per lesioni sui pazienti. La gran parte dei media non ha dubbi: il dottor Confalonieri, detto “spezzafemori”, è sicuramente colpevole. Di seguito pubblichiamo il suo memoriale
1) Non sono un mostro, né un money maker, come sono stato descritto. Da sempre, ho aperto un ambualtorio al CTO con il servizio sanitario nazionale per i pazienti meno abbienti e visito circa 30 persone alla settimana. Cosa rara per un Primario. Collaboro con Mondo x di Padre Eligio e visito e curo tutti i loro assistiti in ospedale. Sono un rotariano dal ’ 92, organizzo manifestazioni di beneficenza ogni anno, distribuendo fondi a tutte le associazioni più importanti (lega del filod’oro, vidas, dino ferrari, ecc.), ho fondato una cooperativa per il recupero al lavoro dei disabili mentali, curo tutti, ed i parenti di tutti, gratis.
2) Sono Primario dal 1999, opero circa 300 pazienti l’anno e, per ora, non ho contenziosi aperti con loro, dopo questa gogna mediatica, sicuramente. Entro in ospedale prima delle 7, tutti i giorni e, a volte, anche il sabato e la domenica, la vigilia di natale, per interventi urgenti e, in agosto, è capitato di rientrare dalle ferie, per interventi in ospedale.
3) Ho un contratto extramoenia, cioè sono un libero professionista, ho una partita iva. I compensi ricevuti non sono tangenti in nero, ma rimborsi per prestazioni scientifiche di divulgazione e aggiornamento. Tutti i compensi sono rintracciabili – non c’è occulto.
4) Sono solo un primario, sopra di me c’è un capo dipartimento, un direttore sanitario, un responsabile approvvigionamento ed un direttore generale
5) Al tempo dei fatti, quando dovevo fare un intervento, comunicavo il tipo di protesi, tramite segretaria. Era un desiderio, non un ordine, basato sulla mia preparazione scientifica, la migliore protesi con il miglior strumentario per il paziente. Infatti, qualora ci fossero stati degli ostacoli o impedimenti, venivano comunicati, dagli uffici preposti, per risolvere il problema con altro materiale o rimandando l’intervento a soluzione avvenuta.
6) Non ho mai fatto ordini alle ditte né chiesto reintegro. C’erano gli uffici preposti. Se non potevo mettere un impianto, questi non ordinavano il materiale o lo ritiravano o non facevano il reintegro.
7) Attività scientifica: rendo noto, che è prassi comune a tutti i miei colleghi che vengano sponsorizzate le spese per i congressi, anche a quelli che non insegnano, ma ascoltano ed imparano. L’attività scientifica di promozione, aggiornamento e divulgazione è sostenuta, in Italia, dalle ditte private che pagano le spese dei chirurghi per recarsi ai congressi. E’ quindi il contrario di quello che si possa pensare. Tutto sempre nell’ambito della divulgazione scientifica e non per utilità personali del medico interessato.
8) In più, per i chirurghi docenti, quando vengono coinvolti in attività più impegnative, come la consulenza per un prodotto, la ricerca per una tecnologia, l’insegnamento sul cadavere o ai dipendenti dell’Azienda, dove il chirurgo discetta e porta la sua esperienza con la tecnologia del prodotto, vengono posti in essere dei con- tratti di consulenza o testimoniali.
9) Anche qui, è usanza comune di tutte le ditte con i loro chirurghi referenti. Stiamo parlando di qualche migliaio, solo in Italia. All’estero anche di più. E’ un modo per finanziare la ricerca e l’innovazione tecnologica, con fondi privati. Non corruzione o truffa ma rimborsi a prestazione. Tutto in trasparenza, non si tratta di tangenti o corruzione ma rimborsi per il lavoro prestato extramoenia, fuori orario di servizio, extraospedale tracciabile e fatturato con iva. Se il mio comportamento risulta disdicevole, allora tutto il sistema di divulgazione e aggiornamento scientifico, è coinvolto!
10) Tra l’altro stiamo parlando di poche migliaia di euro l’anno ( circa 3.000 euro).
11) i bonifici citati nell’ordinanza, versati sul conto di mio figlio, sono pagamenti per prestazioni professionali. Lui fa l’art director ed il web designer, dovendo produrre materiale per la divulgazione scientifica, video, foto, ecc., chi meglio di lui per questo? Tutto fatturato.
12) Televisione e giornali: non pubblicità per mettere più protesi JJ o BBRAUN, ma divulgazione scientifica di tecnologie innovative mininvasive, al pubblico. Come farle conoscere altrimenti?
13) Anche qui, è prassi comune, centinaia di miei colleghi utilizzano questa forma di divulgazione avvalendosi della varie società di promozione sul mercato. Divulgazione scientifica, non pubblicità a fine reconditi!
14) Pazienti: Ho operato, nei miei 35 anni di attività, circa 8/ 9.000 pazienti. Non ho contenziosi aperti con loro. Da me arrivano pazienti molto complessi, in virtù della mia esperienza. Nel nostro lavoro ci sono complicanze ed insuccessi. Il compito del medico è quello di curare, a volte non riesce a guarire. Essendo il nostro lavoro un’obligazione di mezzi e non di risultato. La frase incriminata dell’intercettazione è mal interpretata, non ho rotto il femore apposta per allenarmi ma si è rotto nell’impiantare la protesi, probabilmente in maniera lieve, tanto da non richiedere una sintesi dell’osso, ma solo riposo per un breve periodo. Allenarmi è un vocabolo goliardico, non professionale, da intercettazione, in realtà stavo perfezionando la tecnica operatoria sulla via d’accesso, per poter operare al meglio le pazienti, previa valutazione sulle indicazioni corrette.
15) De Monti e Albuge: due casi complessi e problematici, con complicanze risolte e guarigione, anche se problematica ma con quadro clinico migliore. La loro trattazione richiede una preparazione specifica.
16) La paziente disabile, citata da Rizzo. Altro caso difficile e umano. Era una paziente complicata, disabile mentale, ex leucemica, giunta da Sud nel mio ambulatorio della mutua al CTO, con la speranza dei famigliari di poter farla camminare, non parlava, mi guardava supplicante, non dimenticherò mai i suoi occhi. Aveva due ginocchia completamente flesse con decubiti cutanei. Ho fatto solo una tenotomia dei flessori del ginocchio per raddrizzarglieli ( 20 minuti d’intervento). Purtroppo per complicanze respiratorie è deceduta, ma l’intervento fu quasi incruento, del tutto estraneo alla causa di morte. L’intervento rivestiva i caratteri dell’urgenza per i decubiti dietro il ginocchio e la sofferenza di vedere una ragazza così in carrozzina. Già coinvolti per il contenzioso con la corte dei conti, a causa del risarcimento, siamo stati tutti prosciolti.
17) Accuse di aumentare la lista d’attesa, di nuovo chiacchiere da bar, goliardiche e mi scuso. Consigli senza costrutto alcuno. Altre volte ho detto non fare come me, nessuno dirà mai grazie, anzi….. buon profeta. Infatti, sono il chirurgo che opera di più al CTO, non ho bisogno di gonfiare la lista d’attesa, perché l’ho già. Le mie liste operatorie al CTO sono sempre piene. E, con la mia attività, in tutti questi anni ho portato il CTO all’attenzione del panorama scientifico internazionale.
18) Interventista: non sono interventista, al contrario, ho pazienti basiti perché non li ho voluti operare, nonostante il parere di qualche mio collega. Alcuni vogliono testimoniare. Tutti con la possibilità di essere operati privatamente, io mi sono rifiutato e li ho guariti senza intervento.
Grazie dell’ascolto – Spero mi si conceda la possibilità di poter lavorare ancora, per chi crede in me ( ho un memory book delle testimonianze di gratitudine dei miei pazienti, spesso 5 cm). E’ la mia vita e non ho altri sostentamenti per la mia famiglia e sto operando per il bene dei pazienti e della società. Avete davanti a voi uno dei maggiori esperti mondiali di chirurgia mininvasiva computer o robot assistita. Le nuove tecnologie computerizzate portano un miglioramento della tecnica chirurgica. Rendono il chirurgo meno artista e più scolastico. Impongono di seguire i campi obbligatori del computer e controllare la bontà dei tagli ossei, con un numero e non una sensazione. Standardizzano le procedure e migliorano le performances. Tutto per una maggior durata degli impianti, una diminuzione delle revisioni a distanza e un benessere duraturo per i pazienti. Una vita spesa per gli altri e per la scienza. Ora, vi dico che, nonostante il trattamento ricevuto, da delinquente, e la gogna mediatica che ha distrutto la mia persona, ho fiducia nella magistratura. Sono sicuro in un giudizio sereno e ponderato alla gravità degli atti che mi vengono contestati. Grazie ancora.