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Il coordinatore delle segreterie nazionali della Lega Nord Roberto Calderoli è convinto: il partito non sta cambiando natura, né diventa più moderato. L’at-teggiamento insolito di Matteo Salvini a Cernobbio sarebbe da attribuirsi soltanto alla necessità di assumere un volto idoneo a governare. E del resto la proposta di castrazione chimica, seppur temporanea, per gli immigrati sul suolo italiano, dimostra come la politica della Lega rimanga più che fedele al marchio di fabbrica.
Matteo Salvini a Cernobbio ha mostrato un volto più moderato. Sta provando a cambiare pelle al partito?
Non mi pare. Credo che considerata la sede in cui si svolgeva il forum, la natura dei temi trattati e la volontà di aspirare ad un ruolo di premier del futuro governo nazionale abbiano suggerito un tenore diverso rispetto al solito. Le linee programmatiche però sono sempre le stesse.
Il segretario però è sembrato anche più aperto al dialogo con le altre forze politiche. Ci si prepara alle future alleanze?
Credo che oggi tutti i discorsi di questo tipo siano da considerarsi fuori dai corretti termini temporali. Parlare di alleanze senza sapere quale sarà la legge elettorale con cui andare al voto non ha alcun senso. Si sta per riprendere il dibattito alla Camera, ma mi pare che non ci sia grande volontà di arrivare al risultato. Tutti dicono di voler riformare la legge elettorale, ma poi non si muove mai niente.
Quale modello sosterrete a questo punto?
Salvini da ultimo ha rilanciato il Mattarellum e la nostra posizione è questa. Dovesse passare un modello simile allora ci sarebbero di nuovo i collegi uninominali e si potrebbe tornare a ragionare di coalizioni.
Con il sistema attuale invece sa- rebbe possibile realizzare un “listone” unico per provare a raggiungere il premio di maggioranza?
Il listone non vedo proprio come si possa realizzarlo. Un conto è dire costruiamo una coalizione fondata su una sintesi dei programmi delle varie forze che la compongono. Un discorso ben diverso è andare a formare una lista in cui ogni forza politica si priva delle proprie identità. Non mi convince nella maniera più assoluta. Si tratterebbe inoltre di una finzione, di un aggiramento della legge elettorale.
Anche a correre da soli, però, non si sposta il problema di dover trovare intese con le altre forze politiche per poi dare un governo all’Italia. In questo senso il modello siciliano è applicabile anche su scala nazionale?
Noi abbiamo sostenuto fin dal primo momento la candidatura di Musumeci per il centrodestra. Abbiamo poi appreso con piacere che Berlusconi ha dato il via libera al ticket con Armao, intraprendendo la medesima strada. Tutte le forze di centrodestra stanno dando prova di maturità, diversamente da chi si proclama di centrodestra ma invece sostiene il governo e i candidati del centrosinistra.
Sta mettendo dei paletti precisi all’alleanza elettorale o all’eventuale intesa di governo?
Sto dicendo semplicemente che chi sostiene il centrosinistra non può essere nostro alleato. Non si può continuare a votare la fiducia prima a Renzi ora a Gentiloni, e poi andare con il centrodestra o qualificarsi come centrodestra. Sono soltanto bugie e le bugie hanno le gambe corte.
Con i Cinquestelle invece immagina possibile un dialogo?
Prima di capire se è possibile un dialogo, i Cinquestelle dovrebbero chiarirsi le idee e provare a mantenere per due giorni consecutivi la stessa posizione politica. Voglio ricordare ad esempio le giravolte compiute dal Movimento di Grillo in tema di abolizione del reato di immigrazione clandestina. Alla fine dopo aver sostenuto la necessità di mantenere il reato, hanno votato l’abolizione insieme al Pd. Mi pare evidente che non sia possibile un dialogo se non su alcuni punti specifici.
Il candidato premier è Matteo Salvini?
Per la Lega sì. Se andassimo al voto con una legge elettorale con le coalizioni di liste la questione del premier sarebbe risolta matematicamente dal voto dei cittadini. La lista che prende il maggior numero di voti esprime il premier. Va comunque ricordato che il sistema attuale, almeno per quel che riguarda il Senato, prevede le coalizioni.
Mario Monti, dopo Cernobbio, ha detto di aver trovato “molta acqua nel vino degli euroscettici”. Vi state ammorbidendo sul tema?
Credo che Matteo Salvini abbia articolato su tutti i vari punti trattati nel forum, quindi anche su Europa, immigrazione e flat tax le posizioni che la Lega esprime sempre. Sia a Cernobbio che alla riunioni del centrodestra. Assai diversamente da quanto fatto da Di Maio. Chi vuol fare alleanze con noi sa che alcuni punti sono irrinunciabili.
Compresa la fuoriuscita dall’Europa?
Noi abbiamo certamente la necessità di ridiscutere molti degli accordi europei, così come dobbiamo necessariamente riacquisire la nostra sovranità monetaria. Altrimenti le alternative sarebbero più dirompenti. Dopo l’esperienza di questi ultimi anni non si può continuare a fare gli interessi esclusivi solo di alcuni Paesi.
Per quel che attiene le politiche dell’immigrazione invece come valuta la nuova gestione del ministro Minniti?
Credo che dopo Alfano chiunque avrebbe ottenuto grandi risultati. Adesso si sta facendo quello che noi sosteniamo da anni e cioè fermare gli scafisti prima delle partenze e istituire nei Paesi di origine punti di riconoscimento. Ovviamente bisognerà valutare se la riduzione degli sbarchi è da considerarsi strutturale. Rimane però il problema di capire cosa fare con tutti quelli che sono già arrivati.
A tal proposito sta facendo molto discutere la sua proposta di castrazione chimica temporanea per i migranti per il periodo di permanenza in Itala. Ce la spiega?
Certamente. La questione è stata sollevata dal responsabile francese che coordina le politiche dell’immigrazione. I migranti che arrivano in Europa sono per lo più giovani e in buona salute, al contrario di quello che avveniva in passato. E hanno un’idea del rapporto uomo- donna molto diverso dal nostro. Le violenze si stanno susseguendo e quindi mi sembra che bisogna affrontare il problema. Ed allora perché non somministriamo dei farmaci a questi richiedenti asilo per inibire temporaneamente i loro impulsi sessuali? Un trattamento farmacologico limitato ovviamente solo al periodo di permanenza da richiedenti asilo in Italia, fino a quando sono mantenuti dai cittadini italiani e sono ospiti a casa nostra.