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In Campania si stanno scaldando già i motori elettorali in vista delle elezioni regionali del prossimo anno. Qualche giorno fa, dopo il rifiuto di Mara Carfagna, Silvio Berlusconi ha proposto Stefano Caldoro come candidato del centrodestra; Caldoro, già presidente della Regione Campania dal 2010 al 2015, potrebbe non trovare il placet degli alleati Giorgia Meloni e Matteo Salvini. Tanto è vero che proprio il leader della Lega qualche giorno fa ha aperto alle liste civiche, «a tutto ciò che non è Pd o 5Stelle». Quindi la partita è appena cominciata e a giocarsi una carta potrebbe essere l’outsider Severino Nappi che ieri al Palapartenope di Napoli ha presentato il progetto ' Campania- Il nostro posto” che nasce con l’obiettivo di aggregare e allargare il centrodestra. Nappi, giuslavorista e professore ordinario di Diritto del Lavoro, è presidente dell’associazione Nord Sud e vice coordinatore per la Campania di Forza Italia, già assessore della passata Giunta Caldoro.
Professor Nappi è partita la corsa per le regionali?
Abbiamo presentato questo progetto che parte da lontano e mette insieme le migliori energie della società civile, dei professionisti, delle imprese e del tessuto produttivo - non solo della Campaniaper parlare delle cose che veramente servono a questa terra. Prima dei nomi, sono necessari i contenuti, i programmi e gli strumenti che servono per dare un futuro a una regione tanto straordinariamente bella quanto complessa. Ieri non abbiamo assistito al classico comizio: De Luca ci ha abituati ai suoi teatrini, ai suoi spettacoli dove ormai non si distingue più da Crozza e i 5 Stelle ci hanno sommersi di slogan e selfie. Noi invece abbiamo scelto di raccontare i problemi della Campania attraverso l’esperienza di una famiglia comune.
Quali i temi portanti del suo programma?
La Campania è ultima per tassi di occupazione, addirittura a livello europeo, servizi sociali e servizi sanitari. I trasporti regionali sono da terzo mondo, con migliaia di corse annullate per problemi e guasti. Ogni giorno chiudono 137 imprese, 20 artigiani falliscono, tanti giovani vanno via. Un vero rinnovamento può esserci solo se si abbandonano i classici schemi della vecchia politica. Noi pensiamo che il centrodestra unito e innervato della forza e dei contenuti della società civile farà la differenza in Campania. Anzi la Campania così si può candidare a costruire questo nuovo modello di politica.
Dove ha sbagliato De Luca in questi anni?
Negli annunci, a cui mai sono seguiti i fatti. Nel 2015 il suo slogan era “mai più ultimi”. Ebbene, a quelli cui che ho già ricordato aggiungo il dato della spesa dei fondi europei: il 18% delle risorse disponibili. Nessuno sta facendo peggio in Europa.
Crede che la sua persona e il suo progetto possano unire il centrodestra?
Quello che deve unire il centro destra sono le idee, a patto che siano vera e concreta alternativa ai fallimenti del Pd e dei Cinque Stelle. Solo così torneremo ad essere competitivi.
Tutto molto bello, però Forza Italia sta vivendo una crisi interna e soprattutto nell’elettorato.
Sicuramente i dati di questi ultimi anni non sono positivi. Ne dobbiamo prendere atto e superare logiche antiche e forse usurate. E questo è l’indirizzo che sta dando il Presidente Berlusconi incoraggiando il coinvolgimento del sistema produttivo, dei corpi intermedi, del mondo delle professioni per aprire le menti e ripartire.