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Associated Press/LaPresse
La motovedetta della Guardia Costiera italiana, chiamata "Visalli", ha trasferito 12 migranti dall'Albania verso l'Italia. L'imbarcazione è partita dal porto di Shengjin ed è diretta a Bari. I migranti fanno parte di un gruppo originario di 16 persone, condotte giorni fa nel centro d'accoglienza di Gjader, in Albania. Questa azione arriva dopo la decisione del tribunale di Roma che non ha convalidato il trattenimento di questi migranti nella struttura, realizzata in base all'accordo bilaterale tra Italia e Albania.
L'operazione di rimpatrio ha preso forma rapidamente dopo la sentenza del tribunale. Il giudice ha stabilito che il trattenimento in Albania non rispettava i criteri previsti dalle normative italiane ed europee sui diritti umani. I migranti, che provengono da paesi considerati non sicuri, avevano fatto richiesta di asilo in Italia prima del loro trasferimento.
La situazione legale e politica
Questo evento si inserisce nel dibattito acceso sull'accordo tra Italia e Albania, che prevede l'accoglienza di migranti da parte dello Stato albanese come misura temporanea. Il tribunale di Roma ha sottolineato che la decisione di trasferire i richiedenti asilo in Albania non può avvenire senza rispettare pienamente le garanzie legali previste per la loro protezione.
Il presidente dell'Associazione Nazionale Magistrati, Giuseppe Santalucia, ha chiarito che: «Non esiste alcuna decisione pregiudiziale contro il governo. I giudici applicano le leggi nazionali e sovranazionali nel rispetto dei diritti fondamentali». Santalucia ha anche aggiunto che «il trattenimento dei migranti in paesi che non garantiscono i diritti umani non può essere giustificato solo per ragioni di politica interna».
Reazioni politiche
Le reazioni politiche non si sono fatte attendere. La segretaria del Partito Democratico, Elly Schlein, ha accusato il governo di violare i diritti umani e di utilizzare 800 milioni di euro di fondi pubblici in modo inefficace. «Avete violato diritti fondamentali e buttato soldi pubblici. Chiedete scusa al Paese», ha scritto Schlein in un messaggio sui social media.
Dal canto suo, la Lega, con la senatrice Mara Bizzotto, ha risposto duramente alle critiche, definendo gli attacchi contro il governo come tentativi inutili di politicizzare le decisioni dei giudici.