È caduto da una finestra di Palazzo Cenci, sede degli uffici del Senato. È morto così, alle 12.50 di questa mattina, Bruno Astorre, senatore dem e segretario del Pd Lazio. La Procura ha aperto come atto dovuto un fascicolo e indaga, come avviene in questi casi, per istigazione al suicidio. E mentre su Palazzo Cenci, Palazzo Giustiniani e Palazzo Madama le bandiere vengono calate a mezz’asta, la politica italiana viene colta da incredulità e sgomento.

Avrebbe compiuto 60 anni il prossimo 11 marzo, Astorre, che lascia la moglie Francesca Sbardella, anche lei nome importante della politica laziale dem, sindaca di Frascati. E a Roma e nel Lazio si è concentrata anche tutta la carriera politica del senatore, cominciata con la Democrazia Cristiana, nel consiglio comunale di un comune dei Castelli Romani, Colonna, e proseguita con il partito Popolare, la Margherita e L’Ulivo e, infine, con il Pd. Sempre eletto nei collegi di Roma e del Lazio, dove in Regione è stato consigliere, assessore realla Casa e presidente del Consiglio. Una perdita che scuote il partito e l’intero Parlamento.

Tra i primi a commentare la notizia c’è Dario Franceschini, amico di lungo corso di Astorre: «Ciao Bruno, amico di una vita. Ci hai insegnato cosa vuol dire amare la politica, amare la propria terra, voler bene alle persone. Ogni giorno ci hai salutato con la gioia negli occhi ridenti e noi ti ricorderemo per sempre cosi», dice l’ex ministro dei Beni culturali. Eppure, chi gli è stato vicino, racconta di un disagio, un dolore oscuro che lo attanagliava da tempo. Da qui il rammarico del senatore Matteo Renzi: «Mi spiace di non aver capito niente prima della tragedia. Una preghiera per i tuoi. Riposa in pace, amico di mille battaglie, riposa in pace». L’ex segertario del Pd, Enrico Letta, si dice invece «attonito alla tragica notizia della morte di Bruno Astorre. Non riesco a trovare parole di fronte ad un simile dramma. C’è il silenzio. C’è la preghiera. L’abbraccio ai suoi cari». La neo segretaria Elly Schlein parla di un partito sconvolto e addolorato per la morte del senatore, «tutta la comunità democratica si stringe attorno alla moglie e alla sua famiglia, agli amici e a tutti i suoi colleghi».

Ma a rimanere impietriti davanti alla scomparsa improvvisa di Astorre non sono solo i compagni di partito. Tantissimi i messaggi di cordoglio provenienti da tutti gli schieramenti. A partire dalla presidente del Consiglio Giorgia Meloni che twitta: «Sono profondamente turbata dalla notizia della scomparsa di Bruno Astorre. Un avversario appassionato e leale, una persona perbene. A nome mio e del governo, mi stringo al dolore della moglie, della famiglia e della sua comunità politica». E l’ex presidente della Regione Lazio Francesco Storace dice: «Ci hai lasciato increduli. Siamo stati amici anche se da sponde opposte, ma ad uno come te non si poteva non volere bene. Addio “compagno”, nel mio cuore resterà uno spazio per te». Di una «notizia terribile» parla invece il presidente del Senato, Ignazio La Russa, che ha sentito il magistrato responsabile dell’indagine sulla morte del senatore Pd e ha messo Palazzo Madama a disposizione per tutte le necessità del caso per garantire «la massima collaborazione»

Il presidente del M5s, Giuseppe Conte, rimarca il legame inscindibile con il territorio che ha visto crescere politicamente Astorre: «Un uomo la cui storia politica rappresenta quell’inscindibile e importante legame tra istituzioni e territorio. Una perdita dolorosa, per cui tutta la comunità del M5s si stringe vicino alla sua famiglia e ai suoi cari». Le condoglianze arrivano anche da Matteo Salvini e dalla Lega, e sinceramente commosso appare anche il forzista Maurizio Gasparri che parla di«un avversario tenace, difficile da battere, sempre pronto a cercare nei vari comuni le soluzioni più ostiche per noi.

È stato uno di quelli che non ha fatto la politica dei social, del protagonismo fine a sè stesso, ma della presenza quotidiana in ogni contesto», dice Gasparri. Che poi conclude: «La politica ha bisogno di persone come Bruno Astorre, capaci dell’ascolto, fieramente impegnati nella propria parte politica, ma rispettosi dei valori altrui. Non sappiamo mai cosa c’è nel fondo dell’animo e le circostanze di questa tragica scomparsa ci fanno ancora di più riflettere sulla politica, su chi la fa con dedizione, sulle nostre vite, spesso giudicate male, ma vissute con passione e fatica».