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«Chi oggi perde tempo, proponendo referendum interni per stabilire le coalizioni, dovrebbe impegnarsi di più per cambiare la legge elettorale». Gennaro Migliore, sottosegratario alla Giustizia e sostenitore di Matteo Renzi alle primarie, trova insensato il dibattito sulle alleanze. «Si cambi la legge elettorale», dice, «e la si smetta di strizzare l’occhio agli scissionisti di Mdp».
Però Andrea Orlando sospetta che Renzi, dopo le elezioni, sia pronto a governare con Forza Italia. Lo ritiene un dubbio infondato?
È davvero una discussione surreale. Siamo impegnati a cambiare la legge elettorale e siamo gli unici che hanno proposto il Mattarellum. Vogliamo mante- nere un impianto maggioritario perché inserire un premio di coalizione riporterebbe le lancette indietro: ai tempi del Porcellum. Quindi non capisco davvero la polemica. Tutto il Pd, compresi i sostenitori di Orlando, diano una mano a costruire una legge maggioritaria. Il tema delle forze con cui confrontarci ci sta molto a cuore, ma è evidente che noi non strizziamo l’occhio agli scissionisti che hanno voluto in ogni modo sfasciare il partito. Ritengo invece interessante l’incontro con un progetto politico nuovo come quello di Pisapia.
Però, senza “scissionisti” forse non esiste nemmeno Pisapia. Alcuni suoi colleghi di partito credono che dietro alla chiusura a Mdp si nasconda il progetto di un’alleanza con Berlusconi...
Insisto, noi stiamo cambiando la legge elettorale, ci deve essere onestà intellettuale. Finora è sta- to solo Renzi ad avanzare proposte di modifica, gli altri hanno sempre provato a bloccarle. Contribuissero tutti a scrivere una legge maggioritaria, solo così risolveremmo il problema.
Noi siamo alternativi alla destra e a Berlusconi, non c’è dubbio. Ma le alleanze posso farle con Pisapia, non con Mdp. Chi oggi perde tempo, proponendo referendum interni per stabilire le coalizioni, dovrebbe impegnarsi di più per cambiare la legge.
Che tipo di legge maggioritaria risolverebbe il problema?
Noi guardiamo a un impianto che prevede il collegio uninominale sul modello Mattarellum, che può essere ovviamente modificato. O almeno vorremmo armonizzare le leggi tra Camera e Senato, mantenendo il premio alla lista. Solo i nostalgici del proporzionale sognano scenari nei quali credono che il Pd possa convergere col Movimento 5 Stelle.
Proprio ieri, su questo giornale, Goffredo Bettini ha detto: «Dobbiamo dialogare con il Movimento 5 Stelle, non considerarlo un unico e granitico nemico da combattere»...
Bettini esprime una posizione radicalmente opposta alla mia. Per quanto mi riguarda, il M5S è quello delle intimidazioni ai giornalisti, quello che alimenta le fake news sui migranti, quello della totale assenza di democrazia interna. Ritenere che ci possa essere una convergenza con il rappresentate del populismo in Italia significa rinunciare non solo a una vocazione maggioritaria, abbandonandosi alla cultura della sconfitta, ma anche all’idea che si possa costruire un soggetto di cambiamento. Perché la forza del Movimento 5 Stelle sta nella sua regressività, è un movimento conservatore di massa, controllato da un’azienda che si è trasformata in un partito politico.
Dopo la quasi scontata vittoria di Renzi alle primarie ci saranno altri abbandoni nel Pd?
Mi auguro che non ci siano più persone che pensano di sfasciare il partito quando perdono la maggioranza. Credo che questa stagione debba essere circoscritta a D’Alema, Bersani e ai loro accoliti che hanno voluto solo indebolire il Partito democratico. Per questo non capisco quelli che ancora danno credito a Mdp, spero si tratti solo una questione tattica, magari per prendere qualche voto in più alle primarie. Sono sicuro che Andrea Orlando rimarrà nel partito e darà un contributo unitario. È stato un buon ministro della Giustizia, sempre in linea con le decisioni del governo, ed è un competitore leale ed equilibrato. A differenza di Michele Emiliano, che dice di voler rendere la vita un inferno a Matteo Renzi. Ma se qualcuno pensa che il problema sia Renzi e non Grillo o Salvini, io non ci capisco più niente.
Un’ultima domanda al sottosegretario alla Giustizia. Che idea si è fatto della vicenda Ong, in cui un procuratore della Repubblica lancia pubblicamente delle accuse fondate sui “forse”?
Credo che un magistrato debba parlare con gli atti. Per quanto mi riguarda, mi riconosco nelle parole del procuratore di Palermo, Francesco Lo Voi ( che sulle Ong ha detto: «Le abbiamo incontrate in occasione dei vari recuperi in mare di migranti, perchè hanno contribuito a salvare centinaia e centinaia di vite umane. Per il resto, le indagini, quando sono indagini, sono coperte da riserbo, ndr). Sono molto sorpreso e mi aspetto che ci sia un ulteriore chiarimento da parte del dottor Carmelo Zuccaro. Anche perché le sue parole, indipendentemente dalla sua volontà, sono state utilizzate per una vergognosa campagna politica che vede il Movimento 5 Stelle cavalcare l’onda. Stiamo mettendo in gioco la vita delle persone, perché queste Ong hanno avuto il grande merito di salvare migliaia di esseri umani, e non si può creare un procurato allarme quando si ricoprono ruoli così importanti. Se ci sono delle evidenze su reati è bene che vengano perseguiti, ma sui forse non si costruiscono campagne giudiziarie. La giustizia ha bisogno di certezze che devono stare nel processo, non sui giornali.