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É quasi afono per una campagna elettorale, che lo vede in questo finale di partita in Sicilia, dal valore nazionale, incollato a Silvio Berlusconi. Anche per Gianfranco Miccichè, coordinatore regionale, autore nel 2001 del famoso “cappotto” 61 a 0 per gli avversari, la battaglia di Palermo è come una ridiscesa in campo. Più volte ministro e sottosegretario dei governi Berlusconi, Miccichè è uno di quegli “uomini azzurri” della prima ora cresciuti a Forza Italia e a forza di «attacchi giudiziari sotto i quali siamo dal 1994». Mentre nel pomeriggio di ieri sta per accompagnare Berlusconi a un comizio a Catania, dopo il Politeama di Palermo, sintetizza così con Il Dubbio questo rush finale accompagnato dalla nuova inchiesta di Firenze: «Se ci attaccano è perché stiamo tornando forti» .
Onorevole Miccichè, di che umore è Berlusconi? Che clima avvertite intorno a voi?
Il presidente ha un umore fantastico. Ma ancora più fantastico è il clima che c’è attorno a noi e che io francamente non mi aspettavo a questi livelli.
Le ricorda il 61 a 0?
Il 61 a 0 è un’altra vita. Ma dopo dieci anni devo dire che noto il più alto livello di coinvolgimento, una gran voglia di tornare al partito che eravamo.
Intanto, però infuria la polemica sugli “impresentabili” che vi accusano di aver messo in lista e il quotidiano La Repubblica addirittura definisce lo stesso Berlusconi “l’impresentabile”. E’ ripartito il rodeo?
La Repubblica francamente è inqualificabile, quel titolo è veramente stupido, se mi posso permettere. Ma la verità è che noi ci siamo abituati, siamo sotto questi attacchi dal 1994 e il fatto che siano tornati è perché stiamo tornando forti. Nel periodo in cui eravamo in calo improvvisamente non c’era più stato nessun attacco. Torniamo forti e guarda caso si scatenano tutti gli attacchi del mondo. Per cui è un evidente segnale del fatto che risiamo centrali. Questi attacchi non ci fanno certo piacere, ma del fatto che stiamo di nuovo crescendo siamo certo contenti.
Berlusconi nel suo discorso a Palermo ha ignorato completamente la nuova indagine di Firenze, non c’è stato nessun riferimento ai giudici.
Ha fatto bene. E’ proprio quello da fare. Che cosa vuole che si dica di un’inchiesta iniziata 25 anni fa e che aveva già visto archiviazioni. Ma via!
Ma qualche errore politico nella compilazione delle liste dove vi accusano di aver messo i cosiddetti “impresentabili” non c’è stato? Lo stesso candidato presidente Nello Musumeci ne ha preso un po’ di distanza.
Sì, lo so. Però la verità è che noi abbiamo detto tantissimi no, sono stati davvero moltissimi a volersi candidare con noi. Può esser pure che qualche cosa ci sia sfuggita. Ma in ogni caso oggi non c’è il reale pericolo di inquinamento della politica, primo perché ci sono leggi come la Severino. E poi la stampa oggi, a differenza di 40 anni fa, informa su tutto e su tutti. Nelle elezioni con le preferenze gli eletti sono scelti dal popolo. E allora o il popolo è tutto corrotto oppure il popolo saprà scegliere. E’ davvero una polemica inutile.
E’ quello che ha detto Berlusconi.
La verità è che Berlusconi ha dato una lezione di politica. Ha parlato di contenuti e programmi.
L’ex premier dice che sarebbe riduttivo considerare la Sicilia un test nazionale. Ma non c’è dubbio che lo sarà.
Noi stiamo lavorando per la Sicilia, se poi da qui si potrà favorire una vittoria nazionale saremo ancora più contenti.
Berlusconi da qui parte per dimostrare che è lui e non Matteo Renzi il leader che fermerà Grillo? Insomma, vuole rubare la mission al segretario del Pd?
Ma Renzi non esiste, nessuna mission rubata a lui. Il risultato che il Pd farà qui in Sicilia sarà un risultato che li imbarazzerà.
Stasera ( ieri sera a Catania) vertice dopo mesi di Berlusconi con Matteo Salvini e Giorgia Meloni. Ma intanto il leader della Lega, dopo aver difeso il Cav sul piano giudiziario, ha già polemizzato con lui che aveva parlato del numero dei ministri nella squadra di governo del centrodestra. Salvini dice che la Sicilia “non è oggetto di scambio”.
Salvini è fatto così, gli piace la polemica. Quindi, su ogni cosa polemizzerà. Ma a noi piace la parte buona di Salvini, la Lega che ha i voti e la sua gente. Il leader leghista ogni volta che Berlusconi dice una cosa deve sempre controbattere. Ma io credo che stasera ( ieri sera ndr) uscirà ancora più rafforzata l’unità del centrodestra.