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«Presidente De Luca, quella stronza della Meloni. Come sta?». Con queste parole la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, si è rivolta al governatore della Regione Campania, Vincenzo De Luca, in occasione dell’inaugurazione del centro sportivo a Caivano. Meloni ha rimandato così al mittente l’epiteto con il quale De Luca l’aveva definita in un fuori onda in Transatlantico a febbraio scorso, durante le proteste contro l’autonomia differenziata dei sindaci campani a Roma. In un video pubblicato dall’account Atreju, con la didascalia ’Giorgia, insegnaci la vita?, che sta già ampiamente circolando sul web, si vede la premier avvicinarsi a De Luca per salutarlo. A quel punto pronuncia la frase in questione. De Luca non si scompone e la saluta normalmente rispondendo prima «Benvenuta», poi: «Bene di salute». Meloni continua quindi i saluti con le altre autorità presenti.
La presidente del Consiglio ha ringraziato padre Maurizio Patriciello, perché «senza la sua determinazione - ha sottolineato - tutto questo non sarebbe iniziato». Il messaggio «potente» di oggi «è che lo Stato, le istituzioni possono fare la differenza e mantenere i loro impegni. Lo Stato e le istituzioni qui si sono comportati come dovrebbero comportarsi sempre», ha proseguito Meloni. «La mia emozione stamattina è ai limiti della commozione, questa è una giornata in cui l’affanno e l’ansia per quello che fai improvvisamente assumono un senso», ha detto la premier inaugurando il centro sportivo riconsegnato alla cittadinanza dopo l’operazione di bonifica e intitolato a Pino Daniele. «Mi ha colpito molto una mamma che era felice per avere riportato il figlio al parco - ha sottolineato -. Qui mancavano le cose più banali. Le abbiamo riportate. Abbiamo portato i docenti nelle scuole, gli assistenti sociali, un centro dove fare comunità, dove si può respirare il bello della vita, dove fare aggregazione».
«Faremo di Caivano un modello per la Nazione intera, dimostreremo che si poteva fare ed esporteremo quel modello in molte altre Caivano d’Italia», ha promesso la premier. «Ricordo che con il decreto coesione abbiamo investito 3 miliardi di euro di fondi europei per le periferie di 14 città metropolitane, 39 città medie del Sud, su un programma finalizzato alla rigenerazione urbana», ha sottolineato la presidente del Consiglio. A Caivano «siamo partiti da un orrore, dall’orrore indicibile della violenza perpetrata dal branco su due bambine innocenti, alle quali è stato strappato tutto. Siamo partiti da quell’orrore e dal fallimento delle istituzioni, che non erano riuscite a proteggere i più fragili, i più piccoli», ha ricordato la premier citando i fatti di cronaca dello scorso settembre. «Quando è accaduto questo orrore - ha ricordato Meloni - padre Maurizio Patriciello mi ha scritto. Lo conoscevo per le sue gesta, mi ha detto ’vieni qui a vedere i dannati del Parco Verde di Caivano’. Io ho deciso di fare esattamente questo, sono venuta qui al Parco Verde. Non ci siamo limitati alla condanna doverosa e alla solidarietà ma abbiamo detto cosa le istituzioni avrebbero fatto per evitare che accadesse di nuovo. Abbiamo fatto una scommessa impegnativa, che le istituzioni in passato avevano preferito non fare perché era rischioso».
«Questa Nazione ha tollerato per troppo tempo che ci fossero zone franche» e questo lo Stato non può più consentirlo, ha detto la premier. Nel comune campano «ci siamo assunti le nostre responsabilità facendo una scommessa impegnativa che in passato le istituzioni avevano preferito non fare perché rischiosa», ha sottolineato Meloni: «Ma io credo che una politica seria deve almeno provare a mettere la faccia dove le cose sono difficili».