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La presidente del Consiglio Giorgia Meloni durante la conferenza stampa organizzata dal Consiglio nazionale dell’ Ordine dei giornalisti e dall’Associazione stampa parlamentare
La consueta conferenza stampa di inizio anno, organizzata dal Consiglio Nazionale dell’Ordine dei Giornalisti e dall’Associazione Stampa Parlamentare, ha visto la partecipazione del presidente del Consiglio Giorgia Meloni. Tra i temi discussi, la liberazione di Cecilia Sala, le sfide legate al giornalismo e questioni relative alla diffamazione e alla presunzione d’innocenza.
Meloni su Cecilia Sala: «Comunicare alla madre la notizia è stato emozionante»
«La giornata di ieri è stata importante per il nostro Paese, per chi ha lavorato su questo caso e anche per me personalmente», ha dichiarato Meloni. «Vi confesso una cosa: in questi tre anni non ho mai provato un’emozione più forte di quella vissuta nel chiamare una madre e dirle che suo figlio o sua figlia stava tornando a casa». La premier ha ringraziato il ministro Tajani, la stampa e tutti coloro che hanno contribuito al successo dell’operazione.
Presunzione d’innocenza e responsabilità del giornalismo
La premier è intervenuta sul tema della presunzione d’innocenza e sulle pratiche giornalistiche, spiegando che «il Parlamento ha conferito al governo la delega per un decreto legislativo che vieta la pubblicazione integrale delle ordinanze di custodia cautelare. Questo significa che i giornalisti possono consultarle, ma devono riassumerne il contenuto senza fare copia e incolla». Meloni ha precisato che tale disposizione non limita la libertà di informazione e ha aggiunto che il governo non intende inasprire le pene per chi non rispetta questa regola.
Per quanto riguarda la diffamazione, la premier ha sottolineato che «il carcere non è più previsto, ma si applicherà una sanzione economica». Tuttavia, questa norma riguarda esclusivamente i casi in cui «una notizia falsa venga pubblicata con l’intento consapevole di diffamare». Meloni ha spiegato che se il giornalista pubblica una smentita, la questione viene archiviata.
Meloni ha poi ribadito la necessità di un confronto parlamentare sulla riforma della professione giornalistica, dichiarandosi disponibile a favorire un’accelerazione tramite moral suasion. Ha inoltre ricordato l’importanza della legge sull’equo compenso: «Non posso non essere d’accordo con una norma che porta il mio nome».
«Chiedo che il mio lavoro venga rispettato tanto quanto io rispetto il vostro», ha aggiunto Meloni, lamentando la frequente attribuzione di dichiarazioni mai fatte.
Il presidente dell’Odg: «Difendere il giornalismo significa difendere la democrazia»
Carlo Bartoli, presidente dell’Ordine dei Giornalisti, ha sollecitato un intervento per concedere la grazia a Julian Assange. Ha poi criticato le normative che limitano l’accesso alle informazioni sulle accuse rivolte agli arrestati: «Se una persona viene arrestata senza che si sappiano le accuse, non si rischia di generare inquietudine?».
Bartoli ha sottolineato che «proteggere il giornalismo non significa tutelare una corporazione, ma salvaguardare la democrazia e il diritto dei cittadini a essere informati». Ha chiesto di rivedere la normativa sulla diffamazione e di correggere quella sulla presunzione d’innocenza. Ha concluso esprimendo gratitudine per le parole del presidente Sergio Mattarella, che sostiene il lavoro dei giornalisti italiani.
Meloni su Musk: non faccio favori ad amici
«Sono piuttosto sorpresa che alcune notizie, sebbene già smentite, continuino a essere discusse. Mi riferisco in particolare a quelle diffuse dall'opposizione», ha dichiarato la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, durante la conferenza stampa di inizio anno. A proposito della questione Starlink, la premier ha ribadito che il governo non ha sottoscritto alcun accordo con l'azienda di Elon Musk. «Valuto gli investimenti esteri esclusivamente attraverso il prisma dell'interesse nazionale, non in base a rapporti personali. Non ho mai parlato con Elon Musk di questo dossier. Si tratta di interlocuzioni che rientrano nella normalità», ha aggiunto Meloni.
Meloni sul caso Abedini: «In discussione con gli USA»
«Il dossier riguardante il caso Abedini è sotto esame, sia dal punto di vista tecnico che politico, presso il ministero della Giustizia», ha affermato la presidente del Consiglio. Meloni ha sottolineato che «si tratta di una questione che deve continuare a essere affrontata con i nostri alleati americani. Avrei voluto discuterne anche con Biden durante il nostro incontro di sabato», ha spiegato Meloni.