A Gedda, seconda città dell'Arabia Saudita dopo Riad, il vento del Mar Rosso attenua il caldo pomeridiano. All'ombra dell'Amerigo Vespucci, storica nave scuola della Marina Militare italiana, Giorgia Meloni ha affrontato per la prima volta pubblicamente la vicenda giudiziaria che coinvolge la ministra Daniela Santanchè. Una questione delicata che potrebbe avere ripercussioni sul governo.

La presidente del Consiglio ha voluto smentire le indiscrezioni secondo cui avrebbe cambiato il programma della sua missione in Arabia Saudita per evitare di incontrare Santanchè, attesa a Gedda il 27 gennaio. «Non c’è nessun braccio di ferro, né preoccupazione o imbarazzo», ha dichiarato Meloni, respingendo i retroscena circolati.

Meloni ha ribadito la sua linea garantista, lodando l'operato della ministra: «Santanchè ha fatto un ottimo lavoro. Non credo che un semplice rinvio a giudizio sia di per sé un motivo per dimettersi». Tuttavia, ha sottolineato che una riflessione è necessaria, soprattutto per valutare quanto le problematiche giudiziarie legate alla vicenda Visibilia possano influire sull'attività di governo: «Questa è una valutazione che forse deve fare soprattutto il ministro Santanchè», ha aggiunto Meloni, ammettendo di non avere ancora «le idee chiare» sulla questione.

La presidente del Consiglio ha confermato che discuterà direttamente con Santanchè: «Parlerò con Daniela», ha assicurato, chiarendo che il confronto avverrà in un clima «assolutamente sereno».

Non sono mancate critiche all’opposizione, accusata di applicare un doppio standard nell’affrontare le questioni giudiziarie. Meloni ha ricordato episodi riguardanti esponenti di altri partiti, come Chiara Appendino (M5S), condannata in via definitiva, o Franco Alfieri (Pd), agli arresti per corruzione: "Lezioni da questi pulpiti anche no", ha commentato.