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Per Giorgia Meloni, il ritorno al comizio di piazza coi toni appassionati e battaglieri della militante di partito, prima di eventuali prezzi politici, ne ha avuto uno fisico. Attesa con un messaggio agli Stati Generali della Diplomazia, alla Farnesina, dove tra l'altro in mattinata era intervenuto il Capo dello Stato Sergio Mattarella pronunciando parole molto chiare sul diritto d'asilo e sull'autorevolezza delle Corti di Giustizia Ue, la presidente del Consiglio ha dovuto limitare il suo apporto alla conferenza con un messaggio scritto, a causa di un'afonia. Né improvvisa né casuale, come ha spiegato il padrone di casa e vicepremier Antonio Tajani, vista l'energia profusa da Meloni sul palco di Atreju.
E molte sono state le reazioni ai toni e ai contenuti del comizio conclusivo della premier alla kermesse del Circo Massimo, ritenuto da tutti gli osservatori un ritorno all'antico, allo stile del famoso “Io sono Giorgia” o anche al comizio spagnolo quale ospite del leader di Vox Santiago Abascal. Quello romano è stato un comizio energico ma con una preoccupazione principale: quella di proteggere la coesione della maggioranza, di tenere insieme l'ala protestataria e quella moderata del centrodestra.
In quest'ottica, la premier ha spinto l'acceleratore contro alcune figure di riferimento del popolo di centrosinistra, come Romano Prodi o Maurizio Landini, ma al contempo ha garantito ai suoi alleati che non ci saranno dossier accantonati o riforme di serie B (da questo punto di vista il messaggio a Salvini sull'autonomia è stato quello più rilevante).
Con toni incendiari Meloni ha attaccato i suoi avversari, ha tessuto le lodi dei suoi amici internazionali, come ad esempio l'ospite d'eccezione Javier Milei, presidente argentino, ma obbedendo a quello che è ormai il suo stile, dopo essersi “coperta a destra”, ha trovato il modo di non deludere anche i suoi interlocutori privilegiati di Bruxelles, mettendo nero su bianco nel messaggio inviato agli ambasciatori. «Il 19 novembre», ha scritto la premier, «abbiamo ricordato i mille giorni dell'eroica resistenza ucraina alla guerra di aggressione russa. Continueremo nel nostro convinto sostegno alla legittima difesa dell'Ucraina. Il prossimo luglio», ha proseguito, «l'Italia ospiterà la conferenza sulla ricostruzione, un importante evento su cui conto sul vostro sostegno». Parole che venivano lette quando molti esponenti dell'opposizione (a partire dalla segretaria dem Elly Schlein) criticavano i toni usati il giorno prima al Circo Massimo.