L’intervento di Giorgia Meloni all’Assemblea nazionale di Noi Moderati non ha deluso le aspettative. In un videomessaggio la presidente del Consiglio ha detto: «La nostra coalizione è composta sì da forse politiche diverse, ognuna ha la sua identità e la sua storia che sono un valore aggiunto e ciò che ci rende forti e coesi è la volontà, la voglia di stare insieme che quello che ci consente di fare sempre sintesi di trovare un punto di incontro. Possiamo farlo - ha aggiunto - perchè siamo uniti dalla stessa visione del mondo di fondo, perchè crediamo negli stessi valori di riferimento, perchè abbiamo idee compatibili, perchè intendiamo portare avanti fondamentalmente gli stessi progetti. E tutto questo che ci tiene insieme da 30 anni a questa parte che ci ha permesso in questi primi due anni di governo di raggiungere risultati inaspettati, di invertire quel declino al quale l’Italia sembrava ormai destinata».

La presidente del Consiglio ha poi parlato di riforme: «Noi vogliamo affrontare i problemi della nostra nazione, fare le riforme che l’Italia aspetta da sempre, quelle riforme delle quali si è discusso per decenni, ma che poi alla fine non sono mai diventate realtà. Vogliamo scardinare quelle rendite di posizione che impediscono alle nostre migliori energie di liberare il loro potenziale. Vogliamo costruire una visione di sviluppo e di crescita di medio e lungo periodo per questa Nazione. Vogliamo una strategia per questa nazione. Tutti obiettivi che solo il centrodestra ha la possibilità di raggiungere».

Giorgia Meloni, dopo aver sottolineato l’azione del suo governo e i risultati raggiunti, non ha mancato di polemizzare con l’opposizione: «Un giorno sì e l’altro anche, veniamo accusati dalla sinistra di essere ideologici di portare avanti i provvedimenti lontani dal mondo e dalla realtà. A me pare esattamente il contrario. A me pare che l’ideologia, i pregiudizi, gli schemi obsoleti siano di istanza da qualche altra parte. A noi invece piace approfondire le questioni, anche quelle più spinose, anche quelle all’apparenza troppo difficili da affrontare, anche quelle dalle quali in passato gli altri sono scappati».

Il leader della Lega Matteo Salvini, nel suo intervento, si è detto convinto che questo è «un governo in cui credo, che arriverà fino al 2027 nonostante il voto contrario su questo o quell'emendamento».

Anche Antonio Tajani, segretario di Forza Italia, intervendo all’assemblea ha delineato i tratti della coalizione di centrodestra: «In questa coalizione ci sono tre anime diverse e si vede con l’appartenenza alle famiglie europee, Lega, Fdi e quella che noi rappresentiamo, l’anima popolare, che ha nel proprio album di famiglia Alcide de Gasperi, Don Luigi Sturzo, Einaudi, mentre gli altri hanno Che Guevara e Carlo Marx. Noi dobbiamo andare ad occupare quello spazio enorme tra Giorgia

Meloni e Elly Schlein, e non è una questione di bandierine. Il nostro compito è quello di allargare i confini del centrodestra, non tocca a noi andare a cercare voti tra Fdi o Lega per avere mezzo punto in più», ha concluso.

Soddisfatto Maurizo Lupi che nel suo intervento conclusivo dell’assemblea nazionale del partito ha detto: «Oggi con l’intervento dei leader del centrodestra abbiamo dato la dimostrazione, rispetto a tutte le polemiche, che la coalizione è unita, coesa e capace di sfidare e di guidare il Paese. Noi - ha aggiunto - abbiamo un principio fondamentale. “Noi” è fatto di differenze, perchè fare unità con chi la pensa come te è semplice, farla con chi è diverso da te, ma ha una visione comune, è la scommessa più affascinante come lo fu l’intuizione enorme di Silvio Berlusconi di trent’anni fa».