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La premier Giorgia Meloni
Giorgia Meloni ha espresso il suo sostegno incondizionato al protocollo migranti tra Italia e Albania. Di fronte alla sentenza del Tribunale di Roma, che ha bloccato il trattenimento dei migranti in Albania, Meloni ha affermato: «Il protocollo funzionerà e non consentirò che venga smontato». Questa dichiarazione riflette una determinazione ferrea nell'affrontare le critiche e nel difendere le politiche migratorie del governo.
Il presidente del Consiglio ha sottolineato che aveva già previsto ostacoli nel percorso di attuazione del protocollo. Ha aggiunto: «Un modello che abbiamo individuato, nel pieno rispetto del diritto italiano ed europeo, non deve essere distrutto». Meloni ha inoltre messo in discussione la legittimità della sentenza, definendola «irragionevole» e basata su una «visione molto diversa» rispetto a quella dell’esecutivo.
Il caso Giuli e le reazioni politiche
Il dibattito si intensifica anche intorno alla nomina di Alessandro Giuli, ministro della Cultura. Meloni ha chiarito: «Non mi sono occupata della vicenda» riguardante le dimissioni del suo capo di gabinetto. Ha evidenziato che il presunto conflitto di interessi «risale ai tempi della gestione Melandri del Maxxi» e ha affermato che «queste nomine non sono state fatte da Giuli».
La premier ha messo in evidenza la necessità di chiedere conto a chi era in carica in quel periodo, rispondendo così a eventuali insinuazioni sui rapporti di potere all’interno del Ministero. Meloni ha anche citato l’inchiesta di Report, esprimendo perplessità su «perché esca adesso» un tema così delicato.
In merito alle affermazioni del magistrato Marco Patarnello, che ha parlato di un certo menefreghismo della volontà popolare, Meloni ha affermato: «Non credo ci sia un disegno di sovvertire la volontà popolare». Ha continuato dicendo che la sua politica non ha «scheletri nell'armadio» e rappresenta un problema per chi ha costruito imperi sulla debolezza della politica.
Sostegno da Fdi a Giuli
Altri esponenti del governo hanno espresso il loro sostegno a Giuli. Giovanbattista Fazzolari, sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, ha dichiarato: «Non c’è nessuno scontro tra me e il ministro Giuli. Gli attacchi scomposti contro di lui sono sconcertanti e dimostrano gli interessi che la sinistra cerca di difendere».
Federico Mollicone, responsabile Cultura e Innovazione di Fratelli d’Italia, ha affermato: «Pieno sostegno e massima fiducia ad Alessandro Giuli». Ha definito le ricostruzioni su eventuali conflitti infondate e ha difeso la libertà di scelta del ministro.
Mollicone ha anche criticato il giornalismo che punta a distruggere la reputazione delle persone senza basarsi sui fatti: «Il governo e il Parlamento devono essere giudicati sul merito delle politiche, non sulle dicerie». Questo commento riporta al centro del dibattito l'importanza di un'informazione corretta e responsabile.