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La «cabeza fria» e il «corazon caliente». Ma anche Lucio Battisti, perché il governo Meloni «non sarà un’avventura» ma «vivrà quanto il mondo». È stato un intervento ricco di citazioni quello della presidente del Consiglio Giorgia Meloni all’assemblea nazionale di Fdi a Roma. Un comizio di 40 minuti in cui l’inquilina di palazzo Chigi ha chiamato a raccolta i 400 delegati in vista della campagna elettorale delle Europee e ha fatto il punto su alcuni dei dossier più caldi del momento, dall’immigrazione alla sicurezza, fino alla manovra.
«Abbiamo fatto qualcosa di impensabile in Italia, non c’è ragione di credere che non si possa fare altrettanto in Europa - ha detto lanciando una volata lunghissima in vista del voto - Per questo dobbiamo aspettarci una campagna elettorale durissima, destinata ad infiammarsi mese dopo mese. Dovremo farla, come dicono gli spagnoli, con la cabeza frià e il corazon calientè».
Poco prima dell’inizio, il presidente dell’Assemblea, Ignazio La Russa, aveva lasciato il posto ai suoi vice per galateo istituzionale, essendo presidente del Senato. Gesto definito dalla stessa Meloni «una grande lezione di stile non necessaria». E dopo che un colonnello del partito come Fabio Rampelli ha detto che «non esiste alcuna opposizione interna», Meloni ha specificato che il Congresso di Fdi si terrà dopo le Europee. «Concordo sul fatto che celebrarlo prima sarebbe un errore», ha spiegato. Per poi parlare di immigrazione.
«La politica estera è sempre politica interna e questo significa affrontare alcuni dei grandi temi irrisolti degli ultimi decenni, come l’immigrazione - ha incalzato - A me non interessano soluzioni effimere o risposte propagandiste che funzionano sul piano della comunicazione ma durano due mesi per poi tornare al punto di partenza. Voglio risolvere il problema in modo strutturale». Un lavoro «immane», secondo Meloni, e per il quale «ci vorrà tempo» ma alla fine «avremo la meglio sui trafficanti, fermeremo l’immigrazione illegale e gestiremo ordinatamente quella legale». Con una stoccata al Pd che «decide di finanziare una nave Ong indagata per favoreggiamento dell’immigrazione clandestina, oltre che sotto sequestro per violazione del decreto Cutro».
E una al M5S, sulle questioni economiche. «Abbiamo di fronte la legge di bilancio, con poche risorse da spendere grazie ai nostri predecessori che hanno gettato dalla finestra miliardi per tentare di comprare il consenso dei cittadini - ha spiegato riferendosi al Superbonus - Concentreremo le risorse sulle nostre priorità, a partire dalla difesa del lavoro e dei salari, dalla sanità e dalla natalità». Concludendo poi con un richiamo all’unità. «Se qualcuno dovesse pensare che l’anno passato sia stato difficile, signori, temo che non abbiate visto niente».