Alla fine, sarà Giorgia Meloni a rappresentare l'Italia alla cerimonia di insediamento di Donald Trump a Washington, lunedì prossimo, segnando un momento importante per la politica italiana e per le relazioni tra i due paesi. Questa partecipazione esclude praticamente la presenza di Matteo Salvini, che non è stato formalmente invitato all'evento, con l'invito ufficiale che riguardava il governo italiano, e in particolare la premier Meloni. Nonostante l’interesse di Salvini a essere presente, sembra che la sua partecipazione non sia più possibile, a meno di un invito dell'ultimo minuto. Meloni, però, non si presenterà da sola, ma sarà accompagnata da una numerosa delegazione di Fratelli d’Italia, che conferma il sostegno del partito al leader statunitense.

Tra i membri della delegazione ci sarà Andrea Di Giuseppe, deputato di FdI eletto nella circoscrizione nordamericana, che è considerato uno dei più stretti alleati della premier negli Stati Uniti. Di Giuseppe ha confermato la sua partecipazione all'evento, definendo la presenza di Meloni a Washington un "passo importante per l'Italia", che ribadisce il suo ruolo come una delle figure politiche più influenti e significative in Occidente. A Di Giuseppe si aggiungerà Carlo Fidanza, europarlamentare di FdI e vicepresidente esecutivo dell’ECR (European Conservatives and Reformists), che vedrà questa partecipazione come una missione di portata europea. Fidanza, infatti, parteciperà non solo a nome di FdI, ma anche a rappresentare la famiglia conservatrice europea, in una fase di rinnovato protagonismo delle forze sovraniste in Europa. Insieme a Fidanza, saranno presenti anche altri esponenti di rilievo del panorama sovranista europeo. Tra questi, spiccano Mateusz Morawiecki, ex primo ministro polacco e ora presidente dell’ECR, George Simion, leader dell’estrema destra rumena, e Marion Marechal, nipote di Marine Le Pen e leader del movimento “Identità-Liberte”. Inoltre, Domenico Giordano, segretario generale dei Conservatori europei, sarà anch'egli della partita, consolidando la presenza italiana nel contesto europeo.

Sul fronte dei sovranisti italiani in Europa, si segnala l'assenza di Roberto Vannacci, generale della Lega, che ha dichiarato che non potrà essere presente a causa degli impegni istituzionali a Strasburgo, dove inizierà la settimana lavorativa il 20 gennaio. La sua assenza evidenzia le difficoltà logistiche e politiche che alcuni esponenti sovranisti italiani stanno affrontando, anche se Vannacci ha comunque espresso apprezzamento per l'evento e la sua importanza per il panorama politico globale. Per quanto riguarda Matteo Salvini, uno dei principali sostenitori di Trump in Italia, la sua partecipazione è ancora in forse. Nonostante la sua forte connessione con l'ex presidente degli Stati Uniti, la sua presenza sembra improbabile a meno di sviluppi imprevisti.

Meloni, dopo alcune incertezze iniziali, ha finalmente confermato la sua partecipazione, dimostrando così il suo impegno a rafforzare il ruolo dell'Italia nel contesto internazionale e a consolidare i legami con gli Stati Uniti. La sua presenza alla cerimonia di insediamento di Trump non è solo un atto simbolico, ma un’opportunità concreta per FdI di consolidare la sua posizione di leadership sia a livello nazionale che internazionale. Inoltre, partecipare a questo evento segna un passo significativo nella strategia di Meloni di affermarsi come punto di riferimento nel panorama politico europeo e di costruire una rete di alleanze con le forze conservatrici e sovraniste, mirando a una maggiore influenza nelle politiche internazionali e nei rapporti con i principali attori geopolitici.