«Ho firmato il decreto di scioglimento delle Camere affinché vengano indette nuove elezioni entro il termine di settanta giorni dallindizione delle nuove elezioni». Scuro in volto e voce ferma: non nasconde la sua amarezza il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, che parlando dal Quirinale spiega che lo scioglimento anticipato delle Camere «è sempre lultima scelta da compiere specie se, come in questo momento, ci sono davanti alle Camere importanti adempimenti da portare a compimento». «Mi auguro che, se pur nellintensa e a volte acuta dialettica della campagna elettorale, ci sia da parte di tutti un contributo costruttivo nellinteresse superiore dellItalia», ha sottolineato il Capo dello Stato. Anche se «la situazione politica ha condotto alla decisione disciogliere le Camere: la discussione, il voto e le modalità con cui è stato espresso ieri hanno reso evidente il venire meno del sostegno del Parlamento al governo e lassenza di prospettive di dare vita a nuova maggioranza, rendendo obbligatorio lo scioglimento delle Camere». «Il periodo che attraversiamo non consente pause negli interventi necessari a contrastare gli effetti dellinflazione causata dalla crisi economica, dal costo dellenergia e dei prodotti alimentari», ha precisato Mattarella, blindando così i prossimi due mesi di governo affidati a Draghi per la gestione degli affari correnti. Nel frattempo la data prevista per il voto è stata confermata nel corso del Consiglio dei ministri presieduto da Mario Draghi: si va alle urne il 25 settembre. premier dimissionario viene descritto da fonti presenti alla riunione «sorridente e sereno, non ha ancora fatto nessun accenno a quanto accaduto».