“Si vanno infittendo, negli ultimi tempi, contestazioni, intimidazioni, se non aggressioni, nei confronti di giornalisti, che si trovano a documentare fatti. Ma l'informazione è esattamente questo”. Lo sottolinea il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, nel suo intervento alla Cerimonia del Ventaglio.

“Documentazione dell'esistente, senza obbligo di sconti. Luce gettata su fatti sin lì trascurati. Raccolta di sensibilità e denunce della pubblica opinione. Canale di partecipazione e appello alle istituzioni”, esemplifica. "Per citare ancora una volta Tocqueville, 'democrazia è il potere di un popolo informato'. Ecco perché ogni atto rivolto contro la libera informazione, ogni sua riduzione a fake news, è un atto eversivo rivolto contro la Repubblica - avverte Mattarella - garanzia di democrazia è, naturalmente, il pluralismo dell'informazione. A questo valore le istituzioni della Repubblica devono rivolgere la massima attenzione e sostegno”.

“Garanzia di democrazia è, naturalmente, il pluralismo dell'informazione. A questo valore le istituzioni della Repubblica devono rivolgere la massima attenzione e sostegno”, prosegue il capo dello Stato. “Si è aperta la discussione sulla opportunità di una nuova legge organica sull'editoria, come avvenuto in precedenti occasioni di svolta in questa industria - aggiunge - è inevitabile tenere conto della evoluzione tecnologica che ha mutato radicalmente diffusione e fruizione delle notizie. E' responsabilità della Repubblica e della Unione Europea che i valori del pluralismo si affermino anche nei nuovi ambiti e si creino le condizioni per accompagnare la transizione in atto. Ai giornali, alla stampa, alla radio e alle tv, si sono affiancate oggi le piattaforme digitali, divenute principali responsabili della veicolazione di contenuti informativi. Appare singolare che a un ruolo così significativo corrisponda una convinzione di minori obblighi che ne derivano, con una tendenza, del tutto inaccettabile dei protagonisti a sottrarvisi”, aggiunge. 

Poi il monito contro l’antisemitismo e sulla paralisi sulla nomina del 15esimo giudice della Consulta. “Si registrano anche un crescente antisemitismo, l'aumento dell'intolleranza religiosa e razziale, che hanno superato il livello di guardia. Un odio che viene spesso alimentato sul web, che va non soltanto condannato ma concretamente contrastato con rigore e severità”. La “lunga attesa della Corte Costituzionale per il suo quindicesimo giudice” è “un vulnus alla Costituzione compiuto dal Parlamento, proprio l'istituzione che la Costituzione considera al centro della vita della nostra democrazia”.  “Non so come lo si vorrà chiamare: monito, esortazione, suggerimento, invito - dice - ecco, invito, con garbo ma con determinazione, a eleggere subito questo giudice. Ricordo che ogni nomina di giudice della Corte Costituzionale, anche quando se ne devono scegliere diversi contemporaneamente, non fa parte di un gruppo di persone da eleggere, ma - rimarca il Capo dello Stato - consiste, doverosamente, in una scelta individuale, di una singola persona meritevole per cultura giuridica, esperienza, stima e prestigio di assumere quell'ufficio così rilevante”.

Infine la stoccata sul ddl della Lega, subito ritirato, che puntava a vietare l’uso dei femminili professionali negli atti pubblici. Citando l'attentato all'ex sindaca di Berlino, Giffey, "che ha fatto seguito ad altri attentati contro esponenti politici in Germania", il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha ironizzato sul disegno di legge del senatore leghista Manfredi Potenti aggiungendo "spero che si possa ancora dire sindaca".