Il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, in occasione dell’80esimo anniversario della Liberazione dal nazifascismo ha ricordato da Genova, che «è sempre tempo di Resistenza, anche perché i valori che l’hanno ispirata sono più attuali che mai». Una sottolineatura necessaria che posto l’accento sui diversi aspetti che hanno contraddistinto la lotta di liberazione, compresa la collaborazione tra forze politiche diverse ma con un obiettivo comune: la libertà.

«Come ci ha insegnato anche Papa Francesco non è possibile accontentarsi di quello che si è già ottenuto nel passato e fermarsi, e goderlo come se tale situazione ci facesse ignorare che molti soffrono ancora situazioni di ingiustizia che ci interpellano tutti», ha detto Mattarella parlando dal teatro Ivo Chiesa del capoluogo ligure, città Medaglia d’oro al valor militare. Per il capo dello Stato «va da sè» che difendere la libertà dei popoli europei «è compito condiviso» ricordando «quell’Europa la cui idea primordiale, originale, fu elabora da esponenti antifascisti, contro la tragedia dei nazionalismi che avevano scatenato le guerre civili europee».

Mattarella ha citato Luciano Bolis, esponente del partito d’Azione, orrendamente torturato dalle Brigate nere nel febbraio 1945, miracolosamente sopravvissuto, medaglia d’argento al valor militare, ma anche Altiero Spinelli, al centro delle polemiche in questi mesi per il manifesto di Ventotene, e il presidente Sandro Pertini «di cui oggi, nella sua Regione, ne vogliamo onorare la memoria». Per l’inquilino del Quirinale «il regime aveva reso costume degli italiani la guerra come condizione normale: non la guerra per la vita ma la vita per la guerra» mentre «la Resistenza si pose l’obiettivo di raggiungere la pace come condizione normale delle relazioni fra popoli».

Ma anche oggi non sono mancate le polemiche, anche se si sono evitati scontri come invece si sono verificati a Torino due sere fa tra antagonisti e Polizia. A Milano la Brigata ebraica è stata presa di mira da diversi contestatori, alcuni muniti di bandiera palestinese, i quali hanno iniziato a inveire gridando «Assassini», e «Netanyahu terrorista». Qualcuno della Brigata ha replicato sottolineando che la «Palestina non esiste», attaccando i «terroristi di Hamas» e chiedendo la liberazione degli ostaggi. A separarli un cordone dei volontari dei City Angels e un altro della polizia.

A Roma anche il segretario della Cgil, Maurizio Landini, è stato contestato dai Giovani palestinesi con termini come «guerrafondaio, ipocrita e collaborazionista» durante il suo intervento dal palco. Sonori «buu» e i cori «vergogna» hanno accompagnato il discorso di Landini mentre stava ricordando Papa Francesco.

E non si sono fermate le polemiche nemmeno sulla richiesta di «sobrietà» nelle celebrazioni arrivata qualche giorno fa dal governo. «Quando ho sentito questa espressione l'ho considerata poco comprensibile e diciamo anche poco felice, perché comunque la celebrazione della nostra liberazione dalla dittatura fascista e anche nazista ci sta tutta - ha detto il leader M5S Giuseppe Conte - La riaffermazione dei nostri principi democratici, dei nostri valori costituzionali. Quindi da questo punto di vista non si comprende: noi siamo qui in modo assolutamente sobrio per affermare questi valori e credo che questa memoria sia da rinnovare assolutamente».

La leader del Pd, Elly Schlein, ha condiviso in mattinata un messaggio sui social. «Da Monte Sole buon 25 Aprile, la Festa che rende possibile ogni altra - ha spiegato - A 80 anni dalla Liberazione da nazisti e fascisti è ancora attuale la lezione di chi, come partigiani, staffette e forze alleate, anche qui a Monte Sole, ha dato la propria vita per la libertà e per quella che sarebbe diventata la nostra Costituzione». La segretaria dem si è poi spostata a Milano, aggiungendo che «ci sono tante resistenze e dobbiamo stare al fianco di chi vuole costruire una pace giusta che non è quella della resa alle ragioni degli aggressori».