PHOTO
Colle
«Libertà non è far ammalare gli altri». Sergio Mattarella approfitta della cerimonia del Ventaglio per fare il punto sull'emergenza italiana. Che non è ancora finita, ricorda, e che non può essere sminuita. Pur senza entrare nel dibattito politico, «come è dovere di chi ricopre ruoli di garanzia», il Presidente della Repubblica non rinuncia a porre l'accento su alcune strumentalizzazioni. «C’è la tendenza a dimenticare e a rimuovere esperienze sgradevoli. Forse non era immaginabile che la rimozione affiorasse cosi presto mente nel nostro Paese continuano a morire persone per il virus. È un motivo per non abbassare le difese», dice il Capo dello Stato. Ma «non possiamo e non dobbiamo dimenticare», quanto accaduto durante la pandemia «per rispetto dei morti, di chi si è prodigato per curarli, per rispetto dei sacrifici dei nostri concittadini». Il pericolo del Coronavirus è «ancóra attuale». Mattarella ricorda anche il ruolo dell'informazione nella fase più acuta della pandemia, quando «ha dato prova di esser al servizio dell’interesse generale e dei cittadini. Ha avuto un ruolo di grande rilievo nel contrastare la pandemia». La battaglia contro le fake news è stata un punto di forza dell'informazione italiana. «È stata un’opportunità che rilancia il ruolo del giornalismo. Un ruolo opposto alle fabbriche della cattiva informazione, delle fake news. L’informazione professionale e di qualità è stata riconosciuta dai cittadini», spiega l'inquilino del Quirinale, prima di aggiungere: «Sul tema della notizie manipolate sorge un equivoco che è opportuno evitare perchè potrebbe portare al rischio del controllo sulla libera stampa» Poi Mattarella affronta la questione degli aiuti europei attivati dal Consiglio. «Hanno una portata straordinaria e manifestano un’ambizione di portata storica. Manifestano la consapevolezza che nessuno si salva da solo», dice. «È importante che questa nuova strada che l’Europa ha aperto non si richiuda in una visione miope», legata agli aspetti «più contingenti ma che guardi al futuro». Bisogna proseguire «coraggiosamente nel rilanciare il tessuto unitario dell’Ue fuori dai veti».