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Il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, riceverà oggi, alle ore 19.00, al Palazzo del Quirinale, il presidente del Consiglio incaricato, professor Mario Draghi. L’Ufficio Stampa della Presidenza della Repubblica informa che la Sala stampa allestita nel Salone delle Feste sarà aperta a partire dalle ore 18.00. I partiti attendono con ansia di conoscere la lista dei ministri che il premier incaricato consegnerà al capo dello Stato e su cui ancora vige il massimo riserbo. E il mistero spaventa le forze politiche ormai legate alla sua maggioranza.Una delle convinzioni c è cheDraghi voglia una squadra equilibrata anche dal punto di vista della presenza femminile, «un 50-50», sostengono diverse voci. E che questo indirizzo possa incidere anche nella scelta sugli "innesti" politici che andranno a far parte del gabinetto del nuovo premier, mandando all'aria ogni previsione. Il Pd - che in cima alla sua lista vede Dario Franceschini, Andrea Orlando e Lorenzo Guerini - potrebbe essere costretto a "sacrificare" uno dei tre nomi papabili per far spazio a Debora Serracchiani o all’ex ministra Roberta Pinotti. Stesso discorso per il Movimento 5 Stelle. A rischiare sarebbe per lo piùi o Stefano Patuanelli, che potrebbe essere superato all’ultima curva da Fabiana Dadone. Apparentemente meno problematica, la questione parità di genere, pergli altri partiti coinvolti. In Fi, infatti, occhi puntati - oltre che su Antonio Tajani - sulle due capigruppo Anna Maria Bernini e Maria Stella Gelmini, mentre la Lega vanta la carta Giulia Bongiorno dagiocare, sempre in coda al super favoritissimo Giancarlo Giorgetti. I renziani non fanno mistero di volere Teresa Bellanova in squadra. Per ipartiti minori l’ex ministra Emma Bonino potrebbe essere la sceltai deale, mentre per Leu il nome sembra essere uno solo: il ministro uscente Roberto Speranza. Sul fronte dei tecnici, spuntano anche nuovi nomi. Come quello di Livio de Santoli, prorettore della Sapienza esperto di sostenibilità, al ministero della Transizione ecologica, dove continua però ad essere in pole l’ex ministro Enrico Giovannini, che godrebbe di un sostegno trasversale. Ma c’è anche un altro nome che, paradossalmente, agita i 5 Stelle, ed è quello del premieruscente Giuseppe Conte: «Per noi andrebbe benissimo - dice un big che aspira un posto del governo - l’importante è che non entri in quotaM5S». Sui ministeri economici la convinzione diffusa è cheDraghi metta suoi uomini. O donne, visto il peso che le quote rosapotrebbero assumere nel suo gabinetto, con l’economista Lucrezia Reichlin tra i nomi più gettonati. Oltre al suo, continuano acircolare quelli di Daniele Franco (super favorito) e Luigi Federico Signorini (Bankitalia), Ignazio Angeloni (Vigilanza Bce), Dario Scannapieco (Bei) e Ernesto Maria Ruffini (Agenzia delle Entrate). Elisabetta Belloni, segretario generale della Farnesina, è il nome cherimbalza di più per il ministero degli Esteri, anche se in molticredono che alla fine Di Maio la spunti, restando al suo posto. Altro big grillino che potrebbe entrare in squadra è Riccardo Fraccaro, ma con una deminutio: ovvero spostarsi da Palazzo Chigi al ministerodello Sport, ma pur sempre con una casella salda nel governo. Ci sono poi i nomi di Marta Cartabia, in pole per la Giustizia, e Luciana Lamorgese confermata all’Interno, mentre l’ex Guardasigilli Paola Severino difficilmente entrerà in squadra per l’avversione, evidente, di Forza Italia. Se alla Difesa dovesse arrivare un tecnico, con Guerini che potrebbe spostarsi assumendo la delega all’Intelligence, potrebbe farsi spazio il Generale Claudio Graziano, ex capo di stato maggiore della Difesa. Alla Sanità, se Speranza non dovesse essere confermato, circola ilnome di Rocco Bellantone, direttore del governo clinico del Gemelli epreside della Facoltà di Medicina della Cattolica di Roma. In sole 3settimane, Bellantone ha creato e poi diretto il Covid Hospital Columbus Gemelli con 350 posti letto in attivo, le sue capacità gestionali potrebbero anche proiettarlo ad occupare un altro posto non di governo ma altrettanto determinante: quello del super commissario all’emergenza Domenico Arcuri, finito nel mirino di diverse forzepolitiche. Siamo, però, ancora nell’ordine delle ipotesi, perché almomento nulla è certo.