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«Siamo in tanti perché siamo popolo. Siamo in tanti e siamo diversi. Diamoci una mossa perché altrimenti rischiamo di credere che la sola bandiera che ci resta da sventolare è la carta di credito. Quella è la bandiera di Trump e del suo governo di miliardari». Così il giornalista e scrittore Michele Serra salendo sul palco e aprendo la manifestazione per l’Europa in piazza del Popolo, inaugurata con “L’inno alla gioia”.
Quella «è gente convinta che ricostruire Gaza rasa al suolo sarà una questione immobiliare e non una questione umana. Poveri loro», ha aggiunto Serra. «Per quelli che sventolano questa bandiera, l’Europa non è un concetto astratto, è la salvezza. Ricordiamolo quando pensiamo che la resistenza degli ucraini sia solo una scocciatura che ci impedisce di riposare tranquilli», ha sottolineato Serra tra gli applausi.
«Questa bandiera ha sventolato poco dalle nostre parti fin qui, è appesa negli uffici davanti ai palazzi ed è stata finora un simbolo freddo che non scalda i cuori, se abbiamo deciso di riportarla in piazza è perché vogliamo sentirci europei non per trattato e non per un vincolo burocratico ma perché crediamo sul serio, ostinatamente, al rispetto della libertà e della pace, due madri delle costruzione europea – ha aggiunto – Non può esistere pace senza libertà, ci sono anche in questa piazza idee diverse su come l’’Europa deve proteggere se stessa e avere cura della sua gente. Nessuno può sentirsi in pace se è oppresso, invaso o sottomesso. E non esiste libertà senza pace, nessuno è libero sotto le bombe o con i fucili addosso. La guerra non è solo il contrario della pace ma anche il contrario della libertà».
Tra in tanti cartelli in piazza del Popolo per la manifestazione “Per l’Europa. Tante città, un’unica voce”, c’è anche una partecipante che indossa una maschera della morte con appeso al collo la scritta “nazionalismo”. Un altro tiene in mano la targa che indica il luogo ‘piazza del Popolo, con l’aggiunta della scritta “europeo”. Tra gli altri cartelli si legge: “l’Europa siamo noi”; “senza Europa siamo solo isole nel nulla”. Tra le prime file di continua a cantare “Bella ciao”.
La segretaria del Pd, Elly Schlein, è stata accolta in piazza del Popolo, a Roma, alla manifestazione da un’ondata di gente e affetto. «Vai Elly», i cori rivolti alla leader dem che, con alcuni dei presenti si è prestata ad abbracci e selfie. Solo un signore, sulla sessantina, ha voluto manifestare a Schlein la sua contrarietà: «Viva Picierno, cerca di votare e non astenerti», il rimprovero.
«Dalla piazza di oggi arriva un messaggio molto chiaro, che nessuno dovrebbe strumentalizzare: fatela questa Europa, fate l’Europa politica che manca, a cominciare dalla politica estera e di difesa. Da federalista europeo ho le idee molto chiare: abbiamo perso decenni nel realizzare l’integrazione europea e per quanto ci riguarda noi oggi siamo qui in piazza con la comunità ucraina e con uno striscione con i colori dell’Ucraina e con su scritto "resistenza europea”. Siamo stati tra i primi ad aderire a questa piazza anche se non condividiamo le motivazioni che hanno portato altri ad essere qui'». Lo ha detto il segretario di Più Europa Riccardo Magi parlando con la stampa a piazza del Popolo. La delegazione di +Europa ha fatto il suo ingresso nella piazza dove è in corso la manifestazione per l’Europa insieme alla comunità ucraina.
Tante le bandiere ucraine e anche georgiane, oltre a quelle dell’Europa della pace. «Siamo in piazza per i nostri figli, per gli Stati Uniti d'Europa, quello è il nostro obiettivo da sempre, è il nostro programma politico, un'Europa più unita, un'Europa più forte dei singoli stati che la compongono», ha detto ai giornalisti la presidente dei deputati di Italia Viva Maria Elena Boschi. «Nessuno ha intenzione di lasciare la piazza ai “pacifinti”. Il nostro dovere è essere dritti, a volte abrasivi, perché il tempo di essere pieni di melassa e retorica è finito», ha invece affermato il leader di Azione, Carlo Calenda.