Scontri tra antagonisti e forze dell'ordine a Bologna dove oggi sono in corso contemporaneamente due manifestazioni di segno opposto. Da un lato i collettivi antifascisti e dall'altro “Riprendiamoci Bologna - Contro degrado, spaccio e violenza” promossa dalla Rete dei Patrioti a cui partecipa anche CasaPound. I collettivi hanno tentato di raggiungere la zona dove si trova la manifestazione dei Patrioti e sono entrati in contatto con la polizia a più riprese nel parco della Montagnola, tra lanci di oggetti e petardi.

Secondo quanto ricostruito dalla polizia, il gruppo dei manifestanti dell’area antagonista, che si era radunato in piazza del Nettuno ha iniziato alle 14.30 circa un corteo non preavvisato verso via Rizzoli per poi proseguire in strada maggiore, piazza Aldrovandi, piazza Verdi e poi via Irnerio. Il gruppo di manifestanti, circa mille persone, giunto all’altezza del parco della Montagnola, ha improvvisamente fatto accesso all’interno del parco stesso al fine di aggirare i blocchi della Polizia. Giunto nei pressi della scalinata del Pincio, il corteo ha forzato il blocco andando a contatto con una squadra del Reparto Mobile composta da 10 uomini che sono stati aggrediti e costretti a defilarsi. A quel punto parte dei manifestanti ha lanciato alcuni fumogeni dall’alto della scalinata verso via Indipendenza. Dopo circa 10 minuti il gruppo è tornato indietro all’interno del parco della Montagnola.

Quanto al gruppo di manifestanti dell’area anarchica, circa 200, secondo la polizia, da piazza dell’Unità ha iniziato contemporaneamente un corteo non preavvisato arrivando sul ponte Matteotti, dove ha trovato il blocco creato dai Reparti inquadrati della Polizia, la cui posizione era necessaria per impedire un eventuale contatto con i manifestanti della Rete dei Patrioti radunati in piazza XX Settembre. In questa occasione non ci sono stati scontri e i manifestanti sono tornati indietro. I manifestanti della Rete dei Patrioti hanno seguito il percorso preavvisato senza creare al momento criticità.

«Ancora violenze e scontri generati dai collettivi, a Bologna, rivolti contro la Polizia di Stato. La mia totale solidarietà va agli uomini e alle donne delle Forze dell’Ordine, che con fermezza e professionalità hanno affrontato i soliti violenti, tra lanci di petardi e sassi, rischiando la loro incolumità – ha scritto la presidente del Consiglio Giorgia Meloni – Spiace constatare che certa sinistra continui a tollerare e, talvolta, a foraggiare questi facinorosi, anziché condannare apertamente questi episodi e mostrare solidarietà a chi, ogni giorno, lavora per garantire la sicurezza di tutti». 

«Delinquenti rossi, con sassi e bastoni, all’assalto della Polizia. Il vostro posto non è Bologna, è la galera. Onore alle Forze dell’Ordine», il commento del leader della Lega Matteo Salvini, mentre il segretario di Forza Italia Antonio Tajani si è detto «vicino» ai tre agenti feriti. Di «vergognose aggressioni e violenze da parte di gruppi di facinorosi» ha parlato il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi, augurandosi che «la politica tutta» prenda le distanze. 

Ma in mattinata si era svolto anche il presidio antifascista in piazza del Nettuno, proprio per protestare contro l’okay della Questura alla manifestazione definita «neofascista». Presidio al quale ha partecipato anche la segretaria del Pd Elly Schlein, dopo che nelle scorse ore anche il sindaco dem di Bologna, Matteo Lepore, aveva messo in evidenza la necessità, dal suo punto di vista, di vietare la manifestazione.

«Non credo sia stata una scelta giusta quella di fare manifestare le destre estreme a pochi metri dalla stazione di Bologna che è ancora per tutto il Paese una ferita aperta, per cui le famiglie delle vittime della strage hanno dovuto lottare per 40 anni per sentenze che chiariscono la responsabilità dell'estrema destra – ha detto la leader dem – È sempre necessario ribadire la matrice anti fascista della Costituzione. Bologna non merita le manifestazioni delle destre estreme e nazionaliste che nel nostro continente hanno sempre prodotto guerra e continuano a produrre guerre, devastazione e povertà -ha spiegato la segretaria del Pd-. Siamo qui accanto a chi ha fatto la Resistenza, con valori da declinare al presente e al futuro. Il Pd è felice di partecipare a un presidio democratico e anti fascista, siamo qui per ribadire valori fondamentali». 

Durissimo anche il segretario di Sinistra italiana Nicola Fratoianni, per il quale «occorre reagire con la mobilitazione delle coscienze e con l’impegno civile di fronte all’ennesima manifestazione neofascista», aggiungendo poi di capire che «per chi è attualmente al governo sia difficile dirsi antifascisti, ma questa Repubblica si fonda su quei valori».