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È «essenziale» l’attuazione del Pnrr in Italia e il nostro Paese deve realizzare le riforme e intervenire sul sistema fiscale. È quanto si legge nelle Raccomandazioni che la Commissione Ue presenterà domani e anticipate da Repubblica. Nel documento si sottolinea la necessità di ridurre le aliquote Irpef, soprattutto quelle marginali, di tagliare il cuneo e rivedere il catasto. «La piena attuazione del piano in linea con le tappe e gli obiettivi - continuano le raccomandazioni- aiuterà l’Italia a riprendersi rapidamente dalla ricadute della crisi Covid». Si fa presente che «la pressione fiscale italiana sul lavoro è elevata e il profilo delle aliquote Irpef marginali è caratterizzato da taglienti discontinuità», mentre «il cuneo fiscale sul lavoro rimane alto» e sono «sottoutilizzate» altri fonti di entrata. Quanto ai valori catastali «sono in gran parte obsoleti» e le tasse sull’energia non promuovono «sufficientemente la transizione verso tecnologie più pulite». E sui progetti finanziati dal NextGenerationEu si ritiene che siano indispensabili «per apportare cambiamenti strutturali duraturi». Nel mirino anche riforme e investimenti nell’istruzione, nel mercato del lavoro, nei trasporti. Sulla Pa, sul sistema giudiziario e su «un migliore contesto imprenditoriale» che nel dibattito pubblico italiano significa la legge sulla Concorrenza. A commentare le raccomandazioni dell'Ue è il leader della Lega, Matteo Salvini, secondo cui «siamo in grado di governarci da soli. Io penso e spero che in tempi di pandemia e di guerra l’Unione europea si occupi di pace e di lavoro, senza dare pagelline o fare richiamini burocratici», ha affermato a margine della scuola politica della Lega a Milano. «Non abbiamo bisogno - ha detto il leader del Carroccio - della consulenza altrui. Saremo in grado di spendere e di investire bene i soldi prestati, perché ricordo in gran maggioranza non sono soldi regalati ma prestati. Ricordo all’Unione europea che negli ultimi anni gli italiani hanno versato nelle casse dell’Ue 100 miliardi di euro in più rispetto a quelli che sono tornati indietro. Ogni consiglio è utile ma poi siamo in grado di decidere da soli». Dunque, conclude Salvini, «se la Ue ci impone di aumentare la tassa sulla casa si attacca. La casa per gli italiani è sacra. Se qualcuno a Bruxelles ritiene che dovremmo tornare a tassare anche la prima casa rimarrà deluso». Secondo il ministro del Lavoro Andrea Orlando, la riduzione del cuneo fiscale sul lavoro necessita «di una manovra pluriennale che riguarda tutto il governo e in primo luogo il ministero dell'Economia», anche perché «l'Europa ci chiede contemporaneamente di non fare scostamenti e mette paletti per non mettere a a rischio la finanza», ha affermato a Il Caffè della Domenica su Radio24, ospite di Maria Latella. Orlando ha ribattuto anche a quanto detto dal presidente di Confindustria Carlo Bonomi spiegando che si deve lavorare «ad un patto nel quale ogni parte sociale dia una mano per affrontare i temi». «Non è un'idea originale, sono mesi che se ne parla e le interlocuzioni anche iniziate e ci sono spunti su cui lavorare - ha detto il ministro -. La vicenda della guerra ha sospeso il dialogo ma è una esigenza che resta e sarebbe indispensabile usare toni che aiutino questa richiesta di dialogo». Secondo Orlando, «non è storicamente vero che sia stata fatta a me una richiesta. A ottobre abbiamo fatto molte richieste a Confindustria sui salari, sulle cose che si possono fare in una condizione di finanza pubblica con forti tensioni e non sempre abbiamo trovato una disponibilità. La cosa fondamentale è mettersi intorno ad un tavolo e capire sul piano pluriennale dove trovare le risorse - non credo che si possa fare un intervento tutto in una volta - e quali contropartite si offrono per un patto in cui ogni parte sociale dia una mano per affrontare i temi».