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«C'è anche un nuovo amico in sala, Giancarlo Cancelleri, che saluto». Ad annunciare il nuovo arrivo in casa Forza Italia è il vice presidente del Consiglio e coordinatore azzurro Antonio Tajani, intervenendo in video collegamento alla convention azzurra al Teatro Politeama di Palermo. L’ex sottosegretario alle Infrastrutture e grillino della prima ora Cancelleri non ha fatto in tempo a lasciare qualche giorno il M5S che si è già accasato nel salotto del nemico di sempre per i pentastellati: Silvio Berlusconi.
«Non penso di aver tradito nessuno, non ho elettori in questo momento. Non sono candidato e non ho alcun ruolo istituzionale. In Forza Italia non porto nulla e il partito non mi sta dando nulla», dice il diretto interessato ai giornalisti. «Per me sarà estremamente complicato e difficile. Forza Italia non è un partito al quale ho contribuito ma le parole del presidente Schifani in interlocuzioni private sono pesate per l'80 per cento nella decisione che ho preso», spiega Cancelleri, che dice di essersi sentito «apprezzato per il lavoro che ho fatto pur non essendo esponente del suo partito. In tanti mi stanno dicendo che ho preso la decisione giusta sia pubblicamente sia privatamente e che sono ben contenti di avermi in questa famiglia», argomenta come se nulla fosse. Del resto, «Chi non cambia mai idea non cambia mai nulla», insiste, scordando le sue antiche usanze di puntare il dito contro i “voltagabbana”.
E non è un caso che la giravolta di Cancelleri non piaccia affatto all’ex compagno di partito Alessandro Di Battista. «Ricordo gli attacchi di Giancarlo Cancelleri nei miei confronti quando lasciai il Movimento 5 Stelle per quell’ignobile sostegno al governo Draghi. Governo che, tra l’altro, permise a Cancelleri stesso di incassare qualche stipendiuccio in più come sottosegretario alle infrastrutture (piazzato da Di Maio che l’altro giorno se ne stava pacioso in una tavola rotonda a mangiare accanto ad Angelino Alfano)», scrive Dibba su Facebook. «Ricordo interviste piuttosto meschine da parte sua colme di livore (mi chiamava “DisFattista” perche non volevo l’alleanza con il PD) e rimproveri pubblici. Magari sperava che attaccare me ed inumidire le natiche draghiane gli avrebbe garantito qualche posto al sole. Ricordo quando Giancarlo Cancelleri mi definiva un nostalgico, uno che non capisce la complessità della politica, uno rimasto ai tempi di Casaleggio, uno incapace di evolversi», prosegue l’ex leader scapigliato del Movimento.
«Ebbene in queste ore Cancelleri (che ha abbandonato il Movimento non per ragioni politiche ma solo perché non gli hanno permesso di candidarsi ancora una volta) sta partecipando alla convention di Forza Italia a Palermo. È forse questa l’evoluzione che non sono riuscito a comprendere? Guardate. Cancelleri è seduto dietro Schifani. Ricordo quello che diceva sia pubblicamente che privatamente di Schifani stesso. Che parabola indegna. Io mi vergognerei come un ladro al suo posto».
Ma Cancelleri, dal canto suo, non si scompone e replica: ad Alessandro Di Battista «piace fare i post su Facebook. Gli mando un grande saluto. Per me rimane una persona e un amico a cui voglio bene. È libero di scrivere quello che vuole, a me non frega assolutamente niente».