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"Per le crisi bancarie, come per gran parte dei reati riconducibili alla categoria della criminalità economica e finanziaria, sarebbe ragionevole concentrare le competenze nelle Procure distrettuali, sul modello delle attivita di contrasto alla criminalità organizzata", cioè in modo simile alle Direzioni Antimafia introdotte da Falcone all'inizio degli Anni 90. Lo propone il vicepresidente del Csm, Giovanni Legnini, in un'intervista in apertura di prima pagina della Stampa. "A fronte dei problemi che si sono manifestati, accertare le responsabilita individuali e doveroso come lo e garantire gli indennizzi", afferma Legnini. Per il futuro, "occorre ripristinare un elevato grado di fiducia dei cittadini e ciò si potrà verificare soprattutto con un quadro di regole piu chiare ed efficaci. La tutela del risparmio e inderogabile - sottolinea - e su tale obiettivo, come su altri fondamentali principi, serve il massimo della coesione istituzionale". Nell'intervista Legnini commenta la nuova circolare Procure sul rapporto tra capi e sostituti. "C'erano due punti di vista apparentemente inconciliabili: da un lato il principio gerarchico introdotto con la riforma dell'ordinamento giudiziario; dall'altro la difesa dell'autonomia di ciascun pm", spiega. "L'equilibrio cristallizzato nella circolare li salvaguarda entrambi". "Gli uffici giudiziari devono essere ben organizzati e garantire efficienza e trasparenza sulla base di regole chiare, contenute nella circolare e in ciascuno dei progetti organizzativi" prosegue Legnini. "Anche così i cittadini saranno maggiormente garantiti". In merito ai magistrati in politica, la proposta del Cms "è chiara: chi assume incarichi politici elettivi o di governo, alla fine del mandato non puo tornare a fare il magistrato ma deve essere destinato ad altre funzioni", evidenzia Legnini, auspicando che il Parlamento possa approvare una legge in materia".