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Il ministro Giorgetti
Giancarlo Giorgetti, ministro dell’Economia, ha annunciato che la Legge di Bilancio 2024 richiederà sacrifici a tutti i cittadini e le imprese. «Stiamo per approvare una legge di bilancio che chiederà sacrifici a tutti» ha dichiarato durante un'intervista a Bloomberg. Il ministro ha ribadito che l'articolo 53 della Costituzione rappresenta la guida per il governo, sottolineando che ogni cittadino e impresa contribuirà «in base alla propria capacità».
Questa dichiarazione ha subito scatenato reazioni sul mercato. A Piazza Affari, l'indice Ftse Mib ha registrato una perdita dell’1,50%, chiudendo a 33.170,03 punti, una chiara risposta negativa degli investitori alle nuove misure fiscali in discussione.
Contributi per le imprese
Secondo il ministro, il governo lavorerà soprattutto per tagliare la spesa, ma sarà necessario un contributo economico anche da parte delle imprese. Giorgetti ha specificato che, pur ritenendo scorretto tassare gli extraprofitti, è giusto «tassare i profitti correttamente calcolati». La preoccupazione si estende oltre le banche, con un riferimento alle industrie che stanno beneficiando delle tensioni geopolitiche: «Con tutte queste guerre, chi produce armi va particolarmente bene e produce utili superiori». Le misure fiscali, quindi, coinvolgeranno vari settori in crescita, in base a un principio di equità.
Reazioni politiche
La reazione politica non si è fatta attendere. Forza Italia, attraverso il deputato Raffaele Nevi, ha espresso una netta opposizione a qualsiasi ipotesi di nuove tasse. «Forza Italia è sempre stata contraria ad innalzare la tassazione in Italia», ha sottolineato Nevi, ricordando l’impegno del partito per ridurre le tasse e rilanciare gli investimenti.
Fonti del Ministero dell'Economia hanno poi precisato che non sono allo studio nuove tasse per gli individui, ma si prevede di chiedere un contributo alle imprese più grandi, in settori che hanno tratto vantaggio da condizioni esterne favorevoli. Le piccole imprese, invece, rientreranno nel Concordato biennale preventivo, una misura già in atto.
La questione delle accise
Un altro tema caldo riguarda le accise su diesel e benzina. Nel Piano Strutturale di Bilancio (PSB), è stata avanzata la proposta di un allineamento delle aliquote tra i due carburanti. L'obiettivo dichiarato è duplice: migliorare l'efficienza del sistema fiscale e supportare la transizione ecologica. Tuttavia, questa ipotesi ha sollevato critiche da parte delle associazioni dei consumatori, con Faib Confesercenti che ha definito la misura «una vera e propria stangata per famiglie e imprese».
Dal ministero arriva però una precisazione: «Non è vero che il governo intende aumentare le accise sui carburanti», ma è in fase di studio una rimodulazione delle due aliquote, nel rispetto degli impegni presi con il Pnrr e la Commissione Europea. Questo allineamento, come previsto dal Piano per la transizione ecologica, potrebbe non comportare un semplice aumento delle accise sul gasolio, ma una revisione più complessa.